Deliberata la dichiarazione dello stato di emergenza
Il Consiglio dei ministri ha approvato, all'unanimità, il decreto con le misure da adottare, dopo l'attacco sferrato dalla Russia all'Ucraina. Il dl, tra le altre cose, potenzia la presenza del personale militare nella Nato. Il Cdm, si legge nella nota, ha deliberato "la proroga per l’anno 2022 dei dispositivi Nato già in corso, ovvero la prosecuzione della partecipazione di personale militare al potenziamento dei seguenti dispositivi della NATO, già autorizzati dal Parlamento per l’anno 2021".
Nello specifico, la proroga che ha ottenuto il disco verde del Consiglio dei ministri riguarda la "presenza avanzata e rafforzata in Lettonia attraverso l’impiego del numero massimo di 250 unità di personale e 139 mezzi terrestri; dispositivo per la sorveglianza aerea attraverso attività di Air Policing, che prevede l’impiego del numero massimo di 130 unità di personale e di 12 mezzi aerei, attualmente dislocati in Romania, e attività di pattugliamento aereo nell’ambito delle misure di rassicurazione degli alleati nel fianco est, attraverso 2 mezzi aerei (un rifornitore e un mezzo per raccolta dati); dispositivo per la sorveglianza navale e attività di raccolta dati nell’area sud dell’Alleanza (Mediterraneo orientale e Mar Nero), attraverso l’impiego del numero massimo di 235 unità di personale, due mezzi navali e di uno ulteriore, secondo necessità, e di un mezzo aereo; la mobilitazione di ulteriori forze ad alta prontezza fino al 30 settembre 2022, attraverso l’impiego di 1350 unità, 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali (a partire dal secondo semestre 2022) e 5 mezzi aerei. La consistenza massima per lo svolgimento di tali missioni è pari a 1.970 unità", viene precisato. "È stata innalzata la prontezza delle unità di rinforzo (Immediate Follow-on Forces Group-IFFG), nella misura di 2.000 unità, nel caso si debba ulteriormente rafforzare il dispositivo su richiesta della NATO, o assicurare la rotazione delle forze ad alta prontezza (VJTF)" si legge poi.
STATO DI EMERGENZA - "Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell’Ucraina" riporta la nota del Cdm, diramata dopo il Consiglio dei ministri. "L’adozione del provvedimento - viene spiegato - è necessaria al fine di assicurare il concorso dello Stato italiano nell’adozione di tutte le iniziative di protezione civile anche attraverso la realizzazione di interventi straordinari ed urgenti a supporto delle operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, interventi da svolgersi durante lo stato di emergenza". "Per tale primo intervento sono stati stanziati tre milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali, che comprendono, al netto di quanto sarà rimborsato dall’Unione europea, gli oneri che verranno sostenuti per il trasporto, il dispiegamento e il reintegro dei materiali".
GLI ITALIANI ALL'ESTERO - Viene potenziata, secondo quanto prevede il decreto visionato dall'Adnkronos, con un milione di euro in più l'unità di crisi della Farnesina per gli italiani all'estero, quei connazionali, per intenderci, che in questo momento potrebbero avere bisogno di aiuto per lasciare Kiev e far rientro nel nostro Paese. "Per il potenziamento delle attività realizzate dall'Unità di crisi del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale a tutela degli interessi italiani e della sicurezza dei connazionali all'estero in situazioni di emergenza, è autorizzata la spesa di euro 1 milione per l’anno 2022", si legge nella bozza.