Il ministro degli Esteri: "Ogni soluzione pace preveda che Russia paghi danni"
"E' giusto che si cominci fin da adesso a lavorare insieme. La fase della ricostruzione comincia ora e noi vogliamo essere in prima fila in questo processo di ricostruzione di cui fin da oggi dobbiamo porre le basi". A dichiararlo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo durante i lavori della sessione plenaria della conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina a Roma. Kiev "sarà presto in Ue", ha quindi sottolineato Tajani aggiungendo che "la ricostruzione è parte fondamentale dell'azione di vicinanza che noi europei, noi italiani, vogliamo concretamente dimostrare, un passo importante perché l'Uucraina sarà presto parte dell'Ue e sarà parte importante del mercato unico".
E dopo aver sottolineato che l'Italia sta fornendo al governo di Kev assistenza "a 360 gradi", ha affermato: "Noi vogliamo continuare a dimostrare la nostra vicinanza al popolo ucraino, vogliamo lavorare insieme per ricostruire, modernizzare un Paese e contribuire al suo percorso di adesione all'Ue".
"Continueremo a insistere sul fatto che concorrano alla ricostruzione anche risorse russe. Qualsiasi soluzione al conflitto dovrà prevedere che la Russia paghi per le distruzioni che ha provocato", ha aggiunto il titolare della Farnesina.
"Con i lavori di questa conferenza poniamo la prima pietra di una collaborazione sempre più stretta rispetto alle esigenze immediate di ripresa e, più a lungo periodo, di ricostruzione (del'Ucraina, ndr). Mettiamo a disposizione il meglio del sistema Italia" e "quattro milioni di pmi che sono il tessuto connettivo della seconda manifattura d'Europa a dimostrazione che l'Italia sa essere solidale", ha dichiarato ancora.
"L'Italia è protagonista di una nuova fase di sostegno politico ma anche umano all'Ucraina. Il governo italiano è pronto a fare tutto ciò che è necessario per difendere l'Ucraina", ha proseguito Tajani, ribadendo l'importanza che si raggiunga "una pace giusta", non una "resa" dell'Ucraina.
Giorgetti
"Il nostro impegno collettivo nel guardare alla ricostruzione vede l’Unione europea come attore fondamentale e approdo naturale e sicuro per l’Ucraina", ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti sottolineando che dall'Italia arriverà un "contributo al fondo di garanzia Bei ''Eu for Ukraine' di recente costituzione, con una garanzia di 100 milioni di euro".
"Non posso che concordare che è nostro dovere morale sostenere in ogni modo possibile il governo e il popolo ucraino", ha aggiunto esprimendo "un pensiero di solidarietà e di ammirazione a tutto il popolo ucraino, per il coraggio e la tenacia nella difesa del territorio e ancora prima della propria identità".
"Strumento cruciale" nel processo di ricostruzione dell'Ucraina "sono le Banche Multilaterali di Sviluppo. Il loro sostegno" al Paese "sinora circa 30 miliardi di dollari, è stato imponente", ha detto poi Giorgetti aggiungendo: "Il loro ruolo è stato determinante nella riparazione e nel ripristino dei servizi essenziali quali elettricità, riscaldamento e accesso all’acqua danneggiati dai bombardamenti. L’Italia in qualità di azionista di queste istituzioni ha fatto la sua parte", ha sottolineato il ministro citando "il prestito italiano parallelo a quello della Banca Mondiale per sostenere il settore pubblico e in particolare l’istruzione".