Grazie all'ingegno del team della NASA, la sonda Voyager 1 ha ripreso a trasmettere dati dopo 5 mesi
La sonda Voyager 1 della NASA, uno dei manufatti umani più distanti dalla Terra, 24 miliardi di km, ha ripreso a trasmettere dati comprensibili dopo aver superato alcuni malfunzionamenti che rischiavano di interrompere la storica missione di esplorazione dello spazio interstellare. La Deep Space Network, un sistema di antenne radio terrestri, ha giocato un ruolo cruciale nel mantenere le comunicazioni con la sonda.
Dopo aver decodificato i segnali dalla sonda, il team della NASA ha scoperto che il 3% della memoria del sistema dei dati di volo era danneggiato a causa di un chip malfunzionante. Questo problema aveva reso inutilizzabili i dati scientifici e ingegneristici che Voyager 1 trasmetteva verso la Terra. Tuttavia, gli ingegneri hanno deciso di archiviare il codice interessato in altre aree della memoria del sistema.
Per riuscire, il team ha dovuto modificare sezioni di codice e aggiornare la nuova posizione del codice nella memoria del sistema. Il 18 aprile, è stato inviato un segnale radio alla sonda per indirizzare il codice verso la nuova posizione nella memoria del sistema. A causa della distanza immensa—circa 22,5 ore luce dalla Terra—a cui si trova Voyager 1, gli ingegneri della NASA hanno ricevuto conferma che le modifiche erano state attuate con successo soltanto il 20 aprile.
Lanciate nel 1977, le sonde Voyager 1 e Voyager 2 continuano a superare tutte le aspettative, operando ben oltre i loro obiettivi iniziali di cinque anni.
Il team di Voyager rimane ottimista nonostante con il passare del tempo e della distanza dalla Terra le difficoltà aumentino esponenzialmente. Come ha dichiarato Susan Dodd, project manager della Voyager: “Non sappiamo mai con certezza cosa accadrà, ma non smetto mai di stupirmi del fatto che stiano ancora facendo progressi”.