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Campi Flegrei, monitoraggio termico spaziale per l'allerta sismico

Un nuovo studio INGV utilizza dati termici dalla ISS per monitorare le variazioni di temperatura nei Campi Flegrei, migliorando la previsione di eventi sismici

Campi Flegrei, monitoraggio termico spaziale per l'allerta sismico
25 marzo 2025 | 11.32
LETTURA: 2 minuti

I Campi Flegrei, area vulcanica ad alta attività sismica, sono oggetto di un nuovo metodo di monitoraggio termico sviluppato da ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Lo studio, pubblicato su Remote Sensing Letters , propone l'utilizzo dei dati termici raccolti dallo strumento ECOSTRESS della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per rilevare variazioni di temperatura che precedono i terremoti più intensi nell'area.

Il metodo sfrutta i dati di ECOSTRESS, un sensore NASA-JPL installato sulla ISS, che fornisce stime della temperatura superficiale con una risoluzione spaziale di circa 70 metri e una frequenza di campionamento di circa tre giorni. I ricercatori hanno analizzato due serie storiche di temperatura, relative a due aree della Solfatara, nel periodo 2021-2024, confrontando le anomalie termiche con i principali eventi sismici registrati.

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Lo strumento ECOSTRESS agganciato alla sinistra della Stazione Spaziale Internazionale (NASA/JPL-Caltech/KSC)

"Abbiamo rilevato variazioni anomale di temperatura nella zona di emissione della Solfatara che hanno preceduto alcuni terremoti di maggiore intensità, con un anticipo che va da pochi giorni a poche settimane", spiega Alessandro Piscini, ricercatore dell'INGV e primo autore dell'articolo.

L'analisi ha rilevato variazioni anomale di temperatura, con aumenti fino a 7°C, che hanno preceduto alcuni terremoti di maggiore intensità, con un anticipo di pochi giorni o settimane. Ad esempio, un aumento di 5°C ha anticipato di tre giorni il sisma di magnitudo 4.4 del 17 maggio 2024.

L'utilizzo di due metodi statistici distinti ha permesso di confermare la correlazione tra le variazioni di temperatura e l'attività sismica. Inoltre, è stato osservato un aumento del valore medio della differenza di temperatura negli ultimi anni, in linea con altri segnali di attività vulcanica, come il bradisismo e l'emissione di anidride carbonica.

"Le anomalie in temperatura evidenziate attraverso due analisi statistiche differenti, ci rendono più fiduciosi riguardo il possibile legame tra la fluttuazione di temperatura superficiale e l'attività sismica dell'area", afferma Cristiano Fidani, ricercatore dell'INGV e co-autore della ricerca.

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