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Comunicato stampa

Taglio del nastro per la Casa Fabrizio Frizzi

Taglio del nastro per la Casa Fabrizio Frizzi
24 marzo 2023 | 17.38
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Milano, 24 marzo 2023 – A meno di un anno dalla posa ufficiale della prima pietra della Casa Fabrizio Frizzi, oggi 24 marzo in via Amadeo 90 a Milano si è tenuto il taglio del nastro ufficiale della struttura che, inserita nel Progetto dei Piccoli di Unitalsi,è pronta per accogliere sei nuclei familiari dei bambini in cura, lontano da casa, nei nosocomi milanesi. «C’eravamo lasciati un anno fa parlando del significato del dono. Oggi siamo qui, numerosi, per celebrare e festeggiare la grazia del dono: il dono che è questa casa, l’intreccio di doni che l’ha resa possibile» ha detto Vittore De Carli, già presidente di Unitalsi Lombarda e promotore del progetto che, nel suo intervento ha rivelato di essere reduce da un recente ricovero dopo un arresto cardiaco che lo ha riportato a vivere «quello che avevo già vissuto otto anni prima, seppure in forma minore, facendomi capire che nella vita non si è mai soli, anche quando abbiamo dei momenti molto difficili. Questo testo l’ho preparato dalla mia camera d’ospedale. E lasciatemi dire: oggi è una giornata di grande festa. La presenza di Carlotta (vedova di Fabrizio Frizzi- ndr), innanzitutto: mi fa sentire ancora più vicino l’uomo, l’amico Fabrizio Frizzi, che è stato con me il promotore di questa casa».

Alla cerimonia che si è tenuta nel vicino santuario della Madonna delle Grazie all’Ortica, in zona Lambrate, monsignor Dario Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia della Scienze ha letto il messaggio inviato da papa Francesco«Un anno fa vi ho scritto un messaggio sostenendo l'iniziativa di costruire una casa che potesse dare un alloggio accogliente alle mamme e ai papà dei piccoli ricoverati negli Ospedali della città. Avete deciso di dedicarla a Fabrizio Frizzi, scomparso cinque anni fa, e che per quasi vent'anni è stato un grande amico dell'Unitalsi.Oggi – continua la lettera del Pontefice - , il sogno che mi avevate presentato e che avevo sostenuto si è realizzato grazie all'apporto di tanti amici e amiche, ma soprattutto grazie alla determinazione tenace di Vittore De Carli che ha provato nella sua carne la battaglia tra la vita e la morte così come l'ha raccontata nel libro “Dal buio alla luce con la forza della preghiera” edito dalla LEV, che è divenuto anche il primo modo concreto per promuovere l'iniziativa di Casa Frizzi.Oggi si realizza il sogno di una casa che può accogliere col sorriso quanti hanno a che fare con la malattia, soprattutto le mamme e i papà che lottano accanto ai figli, spesso piccolissimi». E di “sogno che si realizza” ha parlato anche il presidente di Unitalsi Lombarda Luciano Pivetti che ha sottolineato anche come i volontari unitalsiani «non sono più solo quelli dei treni bianchi, siamo cresciuti e ora siamo una presenza viva sul territorio per intercettare le fragilità». All’insegna del “grazie” l’intervento di Carlotta Mantovani Frizzi che ha rivolto il suo ringraziamento oltre che a Vittore De Carli all’architetta Sara Ugazio (curatrice del progetto di ristrutturazione della struttura e volontaria Unitalsi) al sindaco di Milano e all’arcivescovo Delpini presenti alla cerimonia e a tutti volontari «c’è un messaggio forte di altruismo, generosità e speranza, lo stesso che aveva mio marito», ha sottolineato.

Nel suo intervento l’arcivescovo Mario Delpini, che ha poi benedetto la Casa di accoglienza Fabrizio Frizzi ha voluto spiegare il suo “metodo del metro quadro”. «Se mi chiedessero di strappare le erbacce da tutta la Pianura Padana la vedrei come un’impresa impossibile, ma se mi dicessero: “hai un metro quadro tienilo pulito”, questo riesco a farlo», ha detto Delpini ricordando che «Casa Frizzi non risolverà tutti i problemi, però questa sua presenza nel cuore della città è stato un impegno che ha richiesto tempo, si è realizzato e questo perché è realizzabile». Per Delpini la logica del metro quadro è la «logica del volontariato, è la dinamica della generosità che non pretende di risolvere tutti i problemi del mondo», ha continuato «noi siamo qui non solo per applaudire, ma per dire: “curerò il mio metro quadro così che i frutti siano per tutti». Da parte sua il sindaco Giuseppe Sala nel suo intervento oltre a ringraziare quanti hanno permesso questa realizzazione ha voluto ricordare la velocità di realizzazione, il suo andare incontro a un bisogno reale e come soprattutto sia un segno importante, una lezioneper tutti. Gli ultimi a prendere la parola sono stati il presidente di Bcc Milano, Giuseppe Maino tra i sostenitori del progetto e il vicepresidente nazionale di Unitalsi Cosimo Cilli che ha ricordato la genesi del Progetto Piccoli di Unitalsi, già presente a Roma, Genova e Napoli e ora anche a Milano.

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