Farnesina: "Trasferiti 105 italiani e 31 stranieri a Gibuti". Tajani: "Contiamo di riavere i nostri connazionali domani in Italia"
"Dopo una giornata di trepidante attesa, tutti i nostri connazionali in Sudan che hanno chiesto di partire sono stati evacuati. Con loro ci sono anche cittadini stranieri. L'Italia non lascia nessuno indietro". Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fa il punto sulle operazioni per evacuare i cittadini italiani dal Sudan, sconvolto dagli scontri tra esercito e paramilitari.
EVACUAZIONE - "Si è appena conclusa la prima fase dell’evacuazione di cittadini italiani dal Sudan, colpito in questi giorni da un violento conflitto armato. Grazie a un’operazione coordinata dall’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri, con assetti della Difesa e il supporto dell’intelligence, sono stati messi in sicurezza oltre 100 connazionali, fra cui il personale diplomatico. Con il volo di un C130 dell’Aeronautica militare e un secondo volo di un AM400 spagnolo sono stati trasferiti a Gibuti 105 cittadini italiani e 31 stranieri, fra cui cittadini portoghesi, australiani, greci, britannici, svedesi", si legge in una nota della Farnesina.
"Sin dalle prime notizie degli scontri, il 15 aprile -ricorda il ministero degli Esteri- la Farnesina aveva attivato uno stretto coordinamento con la presidenza del Consiglio, il ministero della Difesa e le Agenzie di sicurezza per monitorare le situazione e valutare le opzioni a tutela dei cittadini italiani, che sono stati contattati individualmente dall’Unità di Crisi per verificare le loro condizioni. Alle prime ore di domenica 23 aprile, i connazionali sono stati fatti convergere presso la residenza dell’Ambasciatore d’Italia, Michele Tommasi. Questi ha coordinato l’organizzazione del convoglio che ha raggiunto l’aeroporto di Wadi Seyydna, situato a circa 30 km a Nord della capitale sudanese, unica via di uscita aerea essendo lo scalo internazionale di Khartoum inagibile perché danneggiato dai combattimenti".
MELONI - "Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questa operazione così difficile, in piena zona di combattimento, il mio plauso va al ministro degli Esteri Antonio Tajani e all’Unità di crisi della Farnesina, al ministro della Difesa Guido Crosetto, al Sottosegretario Alfredo Mantovano, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, al comandante del Covi, il generale Francesco Paolo Figliuolo, al nostro ambasciatore in Sudan, Michele Tommasi, ai Servizi di Sicurezza. Voglio rinnovare anche in questa occasione il mio appello alla fine della guerra, all’apertura di un negoziato che conduca a un governo a trazione civile, il Sudan ha bisogno di pace", le parole del premier.
"I primi 107 italiani a bordo di uno dei nostri C130 sono appena atterrati a Gibuti alle 22.00 ora italiana, 7 sono già arrivati poche ore prima e altri 40 stanno rientrando su un velivolo in collaborazione con le forze armate spagnole. Tutti i civili italiani sono stati evacuati a Gibuti dove è stata allestita un area ristoro in attesa del successivo rientro in Italia. Domani un C130 riporterà a Gibuti il nostro ambasciatore in Sudan e il comandante dell’Extraction force che ha attuato l’operazione", il punto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella tarda serata italiana.
"Grazie all’impegno della nostra aeronautica militare e delle nostre forze speciali dell’esercito, della marina e dei carabinieri. Le operazioni continuano fino alla completa messa in sicurezza di tutti gli italiani. Tutto avviene nella più stretta cooperazione con i nostri partner europei. Al Comando Operativo di Vertice Interforze ed ai militari che stanno svolgendo questa delicata e rischiosa missione voglio esprimere la riconoscenza del governo e di tutta la Nazione", conclude.
"Tutti gli italiani che hanno chiesto di partire dal Sudan sono in salvo ed in volo verso Gibuti. Sono orgoglioso del gioco di squadra che ha portato al successo di questa delicata e complessa operazione di evacuazione. Ringrazio i militari, l'intelligence e la diplomazia italiani", scrive su twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Contiamo di riavere i nostri connazionali domani in Italia", le parole di Tajani al Tg2.