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Pellegrini, dal calo con la Roma all'espulsione in azzurro: ecco cosa gli è successo

Il centrocampista giallorosso sta deludendo con il club e in Nazionale. De Sisti: "Soffre la pressione"

Lorenzo Pellegrini con la maglia della Roma - Agenzia Fotogramma
Lorenzo Pellegrini con la maglia della Roma - Agenzia Fotogramma
11 ottobre 2024 | 14.01
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Lorenzo Pellegrini continua a deludere. Ieri sera il centrocampista della Roma è stato protagonista, ma in negativo, con la maglia dell'Italia, rimediando un'espulsione, al tramonto del primo tempo, per un brutto intervento a centrocampo. Con gli azzurri avanti 2-0, il rosso diretto rimediato dal capitano giallorosso ha rimesso in partita il Belgio, che è riuscito a rimontare fino al definitivo 2-2. L'uscita dal campo di Pellegrini è stata accompagnata dai fischi dell'Olimpico, proprio come accaduto, con la maglia della Roma, contro Udinese e Venezia. Dietro l'evidente calo prestazionale del centrocampista sembrano esserci infatti anche malumori ambientali, aumentati dopo l'inaspettato esonero di De Rossi. L'arrivo in panchina di Juric non ha invertito il trend, con Pellegrini che, pur schierato spesso titolare, non è riuscito a offrire prestazioni convincenti. Ma cosa si nasconde dietro la crisi del capitano della Roma?

De Sisti: "Pellegrini deve guardarsi dentro, soffre troppo la pressione"

A dire la sua sulla crisi di Pellegrini anche Giancarlo De Sisti, ex storico centrocampista della Roma, con cui vinse due Coppe Italia, e della Nazionale italiana, con cui conquistò l'Europeo del 1968: "Contro il Belgio si è vista una bellissima Italia, con momenti di calcio totale, ma l'espulsione di Pellegrini ha cambiato l'inerzia del match e condizionato il risultato", ha raccontato ai nostri microfoni. "Pellegrini, nonostante sia un bravissimo giocatore e un'ottima persona, soffre i periodi negativi che si vivono sia individualmente che di squadra. Nell'arco di una stagione è normale che ci siano momenti in cui si brilla di più e altri in cui si soffre, ma gli manca l'entusiasmo per poter reagire. Anche ieri sera stava cercando di dare qualità alla squadra, facendo girare bene il pallone, ma il rosso ha condizionato non solo la sua partita, ma anche l'umore della gente".

Il capitano giallorosso sembra soffrire molto, forse troppo, le pressioni ambientali: "Le tante chiacchiere su di lui hanno generato disaffezione. Deve lavorare di più su se stesso, guardarsi dentro. La sensazione che ho è che sia sempre nervoso, e questo non lo aiuta. Fare il capitano alla Roma non è un compito semplice, ma è magico. Spesso però si guarda più la fascia che il pallone. Lui ha tutte le qualità per farlo al meglio, ma deve stare più sereno in campo. Gioca sempre come fosse l'ultima spiaggia".

Sicuramente l'addio di De Rossi non ha aiutato: "A livello ambientale il suo esonero è stato un duro colpo. Ci sono state delle incomprensioni tra i tifosi e alcuni giocatori, e si è creata una situazione difficile nello spogliatoio, anche per chi ha più esperienza". La Roma però non può fare a meno di Pellegrini: "Lorenzo e Dybala sono i calciatori con il maggiore tasso tecnico, non si possono mettere in discussione ogni due partite. A tutti capita di sbagliare, ma spesso ci scordiamo che sotto la maglia c'è un cuore che batte. Pellegrini va sostenuto perché la Roma non può permettersi di perderlo".

Giannini: "Sta vivendo un momento no, ma va sostenuto"

"Secondo me non c'entra la pressione. Lorenzo è un ragazzo tranquillo, che non crea problemi e non alimenta polemiche. Sta vivendo un momento no, ma resta un nazionale, uno dei migliori calciatori italiani", così Giuseppe Giannini, intervenuto ai nostri microfoni. Il Principe, storico capitano della Roma, crede ancora nelle qualità di Pellegrini, nonostante il calo dell'ultimo periodo: "Non può essere considerato scarso soltanto perché ha sbagliato un paio di partite. Va aiutato, sostenuto e incitato. Anche lui è un essere umano, a volte ci possono essere anche problemi personali dietro a prestazioni negative. È capitato anche a me".

"Non ci si può lamentare del suo atteggiamento o del comportamento in campo", ha continuato, "è un ragazzo serio e disponibile al sacrificio. I tifosi lo valutano per le prestazioni, ma anche il capitano può avere dei momenti negativi. Non vedo problemi tattici, perché stiamo parlando di un professionista che ha la capacità di cambiare il proprio modo di giocare e adattarsi alle esigenze dell'allenatore". (di Simone Cesarei)

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