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Italia, Spalletti: "Non dimenticherò mai la Svizzera. Il nostro Sinner? Maldini..."

Il ct azzurro ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita di Nations League contro la Francia

Luciano Spalletti - Fotogramma/IPA
Luciano Spalletti - Fotogramma/IPA
16 novembre 2024 | 15.37
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Luciano Spalletti comincia dal ricordo sentito di Gigi Riva: "Può essere un simbolo a cui dobbiamo fare attenzione". Così il ct azzurro ha parlato in conferenza stampa, alla vigilia della partita di Nations League contro la Francia: "Con poche parole, Gigi determinava molto nei fatti, in campo. Il soprannome è perfetto, tirava quelle cannonate che facevano parlare di lui. Deve essere il nostro modo di fare. Far vedere qualità con poche chiacchiere".

Il cambiamento

Il ct azzurro analizza in seguito il suo bilancio in azzurro dopo la partita con il Belgio: "Non so com’è andata fin qui. Penso che si sia sbagliata la partita con la Svizzera, è la cosa che mi porto dietro e a cui faccio riferimento. Mi reputo molto responsabile di quella sconfitta. Abbiamo cercato di fare cose differenti e per ora qualcosa è stato fatto in maniera corretta. Su quella partita, ci potete dire di tutto e niente riuscirà a farmela dimenticare, nemmeno la qualificazione al Mondiale. Tra le altre, ce ne sono alcune fatte anche molto bene. E non dimentichiamoci degli avversari che avevamo davanti". Spalletti ha commentato anche il nuovo atteggiamento della squadra rispetto agli Europei: "Ora si dice bravi anche a quelli che sono subentrati, a quelli che non sono entrati. Dagli atteggiamenti che si sono visti nei momenti finali, erano tutti a spingere e a urlare. È una qualità enorme per un gruppo, gioire nel vedere vincere i compagni. Magari, in questo momento, dobbiamo far sentire ai ragazzi che apprezziamo il loro spirito e il loro impegno. È una cosa che dobbiamo riconoscere, se lo mettiamo nelle partite il risultato è scontato".

La formazione

Sui possibili cambi di formazione, Spalletti è stato netto: "Ieri ho visto solo i ragazzi entrare in palestra, ma penso sempre che l’affaticamento sia spesso mentale. È più difficile che sia muscolare, ormai i ragazzi hanno muscoli che sono delle macchine. Se si va a vedere, le squadre con tanti infortunati sono quelle con le ruggini di mancati risultati. Sono convinto che oggi nell’allenamento le gambe andranno forte, per la voglia che tutti hanno di esserci. L’intenzione è di cambiare poco".

I complimenti a Maldini

Una battuta finale è su Sinner, "battuto" nel numero di spettatori qualche giorno fa: "Chi è il nostro Sinner? È bene non fare mai paragoni, ma diciamo che un calciatore che va oltre questa normalità di palleggio e di ricerca di gioco è Maldini. Ha l'eleganza, sostanza. Può creare tanto per le qualità che ha". (di Michele Antonelli)

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