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Sanremo 2025, Kekko (Modà): "Torniamo a cantare d'amore, 'Bella stronza'? Un capolavoro"

La band torna in gara al festival per la quinta volta. Il cantautore condivide emozioni e ricordi e dice la sua sulle canzoni scritte da tanti autori: "Costruite a tavolino per essere sentite e non ascoltate"

I  Modà
I Modà
31 gennaio 2025 | 17.23
LETTURA: 6 minuti

“A Sanremo 2025 riportiamo una canzone d'amore, quello che ha fatto innamorare il nostro pubblico”. ‘Bella stronza’? “E’ un capolavoro, non si può paragonare ai testi violenti di altre canzoni”. A parlare in un’intervista all'Adnkronos è Francesco Silvestre, ovvero Kekko dei Modà che quest’anno tornano in gara a Sanremo 2025 con il brano ‘Non ti dimentico’, segnando per la band la quinta partecipazione al festival.

Cosa vi ha spinto a tornare al Festival?

“E’ stata la canzone a spingermi a tornare al festival. Quando ho finito di scriverla ho subito pensato che avrei voluto cantarla lì per provare a riportare l'amore su quel palco, soprattutto in un periodo in cui ce n'è molto bisogno”.

Ci racconti come è nata ‘Non ti dimentico’?

“C'è una storia pazzesca. Inizialmente non era una canzone d'amore. Avevo iniziata a scriverla per un mio carissimo amico che due anni fa è venuto a mancare". Infatti, "i primi versi di questa canzone parlavano di lui. Di questo mio periodo grigio in cui io non riuscivo a lasciarlo andare via dalla mia testa e dal mio cuore. Ed è chiaro che mai ci riuscirò però poi mi sono reso conto che non stavo raccontando lui ma il mio dolore. Allora ho interrotto la scrittura di questo brano e l'ho lasciata lì nel cassetto. Quel brano è poi diventato ‘Cash’, presente sempre nel nuovo album mentre ‘Non ti dimentico’ si è trasformata in una canzone d'amore. Il sentimento dedicato a una persona scomparsa è diventato un sentimento dedicato a una donna. Nella vita quando succedono certe cose, è giusto non dimenticare ma bisogna ripartire”.

A chi dedichi questa canzone?

“Sempre a Cash perché certi dolori non si superano ma bisogna trovare il modo di convivere con il pensiero di cosa sarebbe stato”.

Venti anni fa, il debutto dei Modà a Sanremo Giovani. Che ricordi hai?

“Triste e nostalgico, ma allo stesso tempo felice, perché era il nostro primo festival. Ricordo questa esibizione all’una passata di notte, mia nonna che non riuscì a vederci e l’eliminazione al primo turno. Mi incazzai di brutto, presi la macchina con una pioggia pazzesca e tornai a casa di notte”.

Per la serata cover avete scelto di cantare ‘Angelo’ insieme a Francesco Renga, vincitore tra i Big proprio nel 2005, l’anno del vostro debutto. Un modo per esorcizzare quella delusione?

“Con Francesco siamo amici da tantissimi anni e gli voglio molto bene. È una delle poche persone sincere nel mondo dello spettacolo. Abbiamo sempre messo l'amicizia prima del lavoro, e l'idea di condividere il palco con lui, portando il ricordo di quando lui vinceva e noi veniamo eliminati tra i giovani, ci sembrava simpatica. La decisione è nata in modo naturale, tra amici. E poi, si chiama Francesco!”.

Parlando di amicizia, quanto è difficile trovarla nel mondo dello spettacolo?

“Non ho molti amici nel mondo dello spettacolo. Conosco le dinamiche di questo mondo, alcune mi hanno deluso e tante altre mi hanno arricchito. La parola amicizia qui dentro è difficile da trovare perché è un mondo fatto più di personaggi che di persone. Per me, invece, l’amicizia è amicizia e vuole dire anche non dimenticarsi delle persone né nel momento in cui sei al top, né nel momento in cui stai facendo fatica”.

L’amicizia è il collante dei Modà da oltre 20 anni. Cosa siete cambiati in questi anni?

“Anche se in maniera diversa, parliamo sempre d’amore. Siamo degli uomini che hanno gli stessi sogni di una volta. Siamo più consapevoli ma siamo sempre la solita famiglia Modà che cerca di raccontare con un linguaggio positivo tutto quello che bisognerebbe raccontare”.

Avete mai avuto crisi nella band?

“Sono le persone migliori che io abbia mai conosciuto nella vita. Sono fortunato perché, oltre ad essere dei musicisti straordinari, sono dei ragazzi fantastici che mi hanno aiutato tantissimo in questi anni. Ed io sono quello che ha avuto più crisi di tutti. Quando non ci saranno più i Moda, non ci sarò più neanch'io. Non farò mai il solista. Credo nella squadra e soprattutto nell'amicizia e nella condivisione. Con i Moda è sempre stato tutto perfetto, neanche con i miei genitori e i miei fratelli è andata così bene. Pazzesco”.

‘Caso autori’ a Sanremo 2025. Tu e Brunori Sas siete gli unici autori dei vostri brani. Cosa ne pensi del fatto che molte canzoni siano scritte da più autori?

“La musica è cambiata molto, oramai ci sono delle dinamiche di scrittura che sono legate più al sentire che all’ascoltare. Come si fa ad ascoltare canzoni che parlano di qualcosa quando le scrivono in sette? Ci sono i fatti di troppe persone lì dentro. Questo vuole dire che quelle canzoni sono costruite a tavolino per essere sentite e non ascoltate. Tutto qua”.

Si rischia l’omologazione della musica?

“E’ già così. Siamo nel pieno di questo problema ma le cose stanno cambiando. A un certo punto, manca quella voglia di provare sentimento, la pelle d'oca quando ascolti una canzone, un brivido, un ricordo. Sono tutte rime fatte a tavolino e diventa difficile emozionarsi. Ma le cose stanno cambiando. Credo che la voglia di ascoltare musica stia tornando e che questo periodo pian piano finirà”.

Il mantra ‘Se ti impegni, ce la fai’, quindi, è ancora valido?

“Certo e vale anche più di prima. I social, per quanto siano pericolosi, se usati con intelligenza e se c'è del talento, possono essere veramente una chiave per gli artisti che hanno voglia di mettersi in mostra. Ci sono oggi giovani artisti come Olly, Alfa e tanti altri che hanno talento e sono riusciti a farsi conoscere. Se sei capace, hai passione e hai veramente qualcosa da dire allora ce la puoi fare”.

Cosa pensi delle polemiche sui testi violenti e a volte considerati misogeni?

“Un limite ci deve sempre essere, diversamente la libertà di espressione artistica sarebbe molto pericolosa”.

Per la serata cover Fedez ha scelto di cantare insieme a Marco Masini ‘Bella stronza’. Un testo inopportuno?

“‘Bella stronza’ è una canzone stupenda. Non la possiamo paragonare assolutamente ai testi violenti di questo periodo. Marco (Masini, ndr) ha scritto e cantato alcune tra le canzoni d'amore più belle in assoluto. Ho avuto il piacere di cantare ‘Bella stronza’ insieme a lui: è un capolavoro, veramente tosta e bella. Si racconta di un uomo innamorato e arrabbiato ma non violento”.

E sull’uso dell’autotune in gara?

“Non dovrebbe essere concesso. Noi che proviamo a portare il canto in maniera dignitosa su quel palco rischiamo di essere quelli che cantano meno bene di quelli che magari fanno invece un po' più fatica”.

Dopo Sanremo, i Modà saranno a San Siro il 12 giugno 2025 per ‘La notte dei romantici’. La band tornerà per la quarta volta in carriera nello stadio milanese a distanza di 11 anni dal loro trionfante esordio negli Stadi nel 2014. E’ l’evento è già quasi sold out. Cosa dobbiamo aspettarci?

“Sarà una festa. Vorrei fosse un karaoke. Sto scrivendo una scaletta dove praticamente mi piacerebbe che si cantasse insieme. Sono sincero, non me l’aspettavo. E’ bello tornare”.

(di Loredana Errico)

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