"Chi assume cannabis terapeutica o psicofarmaci alle Forze dell'ordine farà vedere video del ministro su Instagram? Glielo chiediamo da giorni ma a Vasco ha risposto e a noi no"
Dopo il botta e risposta tra Matteo Salvini e Vasco Rossi sul nuovo Codice della strada entrato in vigore sabato 14 dicembre e contestato dal rocker, Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli, attraverso l'Adnkronos, lanciano un appello al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per avere dei chiarimenti in merito all'entrata in vigore delle nuove norme ''che non tutelano neanche i pazienti che fanno uso di cannabis a scopo terapeutico e quelli che utilizzano psicofarmaci sotto prescrizione medica. Perché Salvini risponde solo a Vasco? - chiedono Ornella Muti e Naike - perché il ministro nelle sue storie di Instagram afferma che le sanzioni non saranno applicate a 'chi assume farmaci su prescrizione medica come oppiacei o cannabinoidi' quando in realtà nel nuovo Codice della strada questa sua affermazione non compare da nessuna parte?''.
'' Come si devono comportare i pazienti che usano psicofarmaci o antidolorofici sotto prescrizione medica? Devono far vedere il video di Salvini alle forze dell'ordine? - dicono ironiche - toglieranno la patente a tutti?''. Per Ornella e Naike la cosa più grave è che ''c'è anche una palese violazione del diritto alla privacy. Non è normale che i pazienti debbano parlare delle loro patologie con le forze dell'ordine, che non sono medici, e che debbano mostrare una prescrizione medica che non saprebbero neanche come comportarsi sulla reale validità della ricetta. Sono settimane che facciamo video e articoli dove chiediamo a Salvini, con preoccupazione, cosa rispondere ai pazienti del nostro centro medico (il Cannabis Medical Center, ndr). Perché non ci ha mai risposto?''.
''Forse gli fa più gioco rispondere a Vasco sulla questione dello spinello, creando confusione sulle droghe, che rispondere ai pazienti in cura con la cannabis o che hanno bipolarità, depressione, ansia, dolori cronici o addirittura sono malati di cancro - continua la Muti - ma è costituzionale che la gente debba vivere così?''. ''Ora se mi fermeranno a un posto di blocco - spiega Naike - dovrò tirare fuori la mia prescrizione medica per giustificare il motivo per cui utilizzo la cannabis. E quindi come cittadina, italiana non solo non ho più il diritto alla privacy, ma in più non sono neanche protetta perché rischio comunque che mi venga ritirata la patente''.
"Io e mia madre - continua Naike - abbiamo il Cannabis Medical Center, il più grande di Italia che si occupa di fare prescrizioni per pazienti che hanno patologie importanti tra cui il glaucoma, la sclerosi multipla e malati oncologici che fanno la chemioterapia - aggiunge - noi non stiamo promuovendo lo spinello - tiene a precisare - ma siamo qui per parlare delle persone che hanno una prescrizione medica. In questi giorni il nostro centralino sta esplodendo per cui vorremmo sapere da Salvini dove sta scritto sul nuovo Codice della strada che io e mia madre e tutti quelli che hanno la prescrizione medica sono a posto? Speriamo che questa volta il ministro ci dia una risposta anche a noi'', conclude. (di Alisa Toaff)