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'Giulio Cesare' di Shakespeare in scena nel luogo del suo assassinio

Domani sera la rappresentazione nell'area archeologica di Largo Argentina per la regia di Yuri Napoli, traduzione e adattamento dell'opera di Daniele Salvo). "Roma è l’unica città al mondo dove il teatro può fondersi con la Storia in modo così potente", spiega il regista

Una scena del 'Giulio Cesare' di Shakespeare in scena nell'area archeologica di Largo Argentina, dove fu assassinato
Una scena del 'Giulio Cesare' di Shakespeare in scena nell'area archeologica di Largo Argentina, dove fu assassinato
14 marzo 2025 | 19.47
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Mettere in scena 'Giulio Cesare' di William Shakespeare nel giorno e nel luogo esatto in cui si consumò il più celebre tradimento della storia, è un evento che non ha precedenti. Non si tratta solo di uno spettacolo teatrale (regia firmata da Yuri Napoli, traduzione e adattamento di Daniele Salvo), ma di un’operazione culturale che fonde teatro, storia e memoria. Il 15 marzo il pubblico assisterà non a una semplice rappresentazione, ma a un’esperienza immersiva che riporta in vita un momento cruciale della Storia. L’area archeologica di Largo Argentina, dove Giulio Cesare fu assassinato nel 44 a.C., diventa parte integrante della messinscena e Roma diventa il palcoscenico di sé stessa.

Shakespeare racconta il crollo di un mondo. Giulio Cesare non è solo la storia di un uomo, ma il dramma di un sistema politico che si frantuma, di un equilibrio che si spezza. È una tragedia sul potere e sul sacrificio, sul conflitto tra ambizione e lealtà, tra idealismo e pragmatismo. L’ allestimento teatrale sarà a cura dell’Associazione Ids-Imprenditori di Sogni, da quindici anni attiva nella produzione di eventi culturali a Roma e in tutto il mondo e guidata da Yuri Napoli, regista, attore e autore formatosi in Italia e all’ estero tra New York e Londra. A completare il cast gli attori Samy Bruschetti, Matteo Caranfa, Leonardo Cesaroni, Giacomo Doni, Michele Fiore, Vincenzo Iantorno, Andrea Lami, Riccardo Parravicini, Francesco Perinelli, Beatrice Rincicotti, Davide Rossetti e Francesco Valeri.

"Lo spazio scenico naturale delle rovine, con le sue pietre intrise di storia, è la nostra scenografia - racconta il regista Yuri Napoli - Il pubblico assisterà allo spettacolo circondato dalle ombre del passato, avvolto da un’atmosfera che rende la finzione teatrale quasi indistinguibile dalla realtà. La luce e il buio diventeranno strumenti drammaturgici essenziali. I fuochi, il chiaroscuro, il gioco di ombre tra i templi abbattuti restituiranno il senso di un mondo sull’orlo del caos. Il pubblico vedrà i congiurati emergere dall’oscurità, sussurrare tra le colonne, avanzare nel silenzio della notte come spettri di una Repubblica morente".

"Questa produzione è un omaggio alla potenza del teatro, alla sua capacità di rendere vivi i fantasmi della storia, di trasformare un luogo in un racconto, in un’evocazione - aggiunge il regista - Mai nella storia un dramma di Shakespeare è stato rappresentato nel luogo e nel giorno esatti dei fatti narrati. Per questo motivo, in questo percorso mi sono avvalso della consulenza anche di alcuni docenti della Royal Academy of Dramatic Art di Londra, e del prezioso adattamento di Daniele Salvo, per cercare di rispettare il più possibile i canoni drammaturgici di una messa in scena, in fondo, tradizionale. Il pubblico non vedrà un’interpretazione modernizzata, ma uno spettacolo che si nutre del tempo e dello spazio in cui avviene, un’esperienza unica che potrà essere vissuta solo qui, solo in questo preciso momento dell’anno".

"Roma è l’unica città al mondo - conclude - dove il teatro può fondersi con la Storia in modo così potente. Questa operazione è la dimostrazione di quanto l’arte possa farci rivivere il passato e renderlo ancora ricco di significato. Lo spettacolo chiuderà il palinsesto di eventi delle Idi di Marzo, organizzato dall’Associazione Gruppo Storico Romano.

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