L'ex ministro: "Delega nelle mani di Draghi, bisogna ancora capire quale sia la politica di aiuti del nuovo Governo"
"Ministero dello sport? Non esiste più. 17 mesi fa, fui io a chiederne la costituzione. Evidentemente con questa nuova maggioranza, non si è ritenuto di confermarlo. Ora la delega è nelle mani del Presidente Draghi che, nei prossimi giorni, può decidere di affidarla ad un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio o tenerla per sé". Lo scrive su facebook l'ex Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, rispondendo ai messaggi e alle domande che gli sono pervenute.
Sulla questione ristori poi Spadafora ha aggiunto: "Ovviamente dovrà occuparsene il nuovo delegato. Deve essere chiaro a tutti, sin d’ora, che nulla sarà più come prima sia perché bisogna ancora capire quale sia la politica di aiuti del nuovo Governo sia perché, non essendovi più un Ministro che sieda in Consiglio dei Ministri, bisognerà lottare dall’esterno. Io continuo a seguirvi, a seguire il mondo dello Sport e a combattere insieme a voi!", ha aggiunto Spadafora.
Quanto alla riforma dello Sport, l'ex ministro ha ricordato che "scade il 28 febbraio". "Mancano solo 12 giorni. Come sapete l’abbiamo già approvata in Consiglio dei Ministri e ottenuto l’Intesa dalle Regioni. Manca solo il parere delle Commissioni Cultura di Camera e Senato che, anche a causa della crisi di governo, non si sono espresse. Faccio appello ai miei colleghi Simone Valente Manuel Tuzi Andrea Rossi Felice Mariani Patrizia Prestipino Luciano Nobili Nicola Stumpo Nicola Provenza che, insieme a tanti altri, hanno lavorato con me per più di anno al testo della Riforma".
"Far scadere la delega significherebbe non risolvere il tema del lavoro sportivo, di abbandonare il professionismo femminile, di vietare l’ingresso dei paralimpici nei gruppi militari sportivi e tante altre cose. Approvare i decreti, invece, consente poi di migliorarli con eventuali decreti correttivi ma non dover ricominciare da zero!", ha aggiunto Spadafora.