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Smog a Civitavecchia, livelli preoccupanti al porto

Smog a Civitavecchia, livelli preoccupanti al porto
27 marzo 2017 | 12.33
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Concentrazioni 'molto elevate' di particelle ultrafini nel porto di Civitavecchia, fino a 140 volte superiori a quelli delle zone con aria pulita. Lo hanno rilevato le misurazioni della qualità dell’aria effettuate dall’associazione Cittadini per l’Aria con il supporto della Ong tedesca Nabu, condotte durante le operazioni di attracco di tre navi da crociera, a partire dalle ore 7.00 del 25 marzo.

Le misure, effettuate a una distanza variabile fra 500 e 800 metri, hanno mostrato livelli di polveri ultrafini con picchi fino a 280.000 pt (particolato, numero di particelle) per centimetro cubo durante le operazioni di attracco delle navi. Il numero delle particelle in zone remote con buona qualità dell’aria è inferiore a 2000 pt/cc (particolato per centimetro cubo), il livello di fondo marino era pari a 2.500 pt/cc, mentre durante circa due ore di monitoraggio in porto la media rilevata è stata di circa 34.000 pt/cc.

Tra camini delle navi e veicoli in transito, utilizzo di carbone, metalli, idrocarburi, i porti sono una importante sorgente di emissioni. Una città come Civitavecchia, che vede quasi 900 navi da crociera all’anno attraccare al suo porto (17 km di banchine, 26 moli operativi e 23 attracchi per yacht tra i 40 ed i 100 metri), con una movimentazione di oltre 2.500.000 di passeggeri, "deve poter essere protetta dalle emissioni di questo turismo insostenibile" sottolinea l'associazione Cittadini per l'Aria.

Presentando i risultati delle misurazioni, l'associazione ha ricordato anche lo studio sullo stato di salute della coorte dei residenti nel comprensorio di Civitavecchia, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR della Regione Lazio e pubblicato nel 2016, che ha evidenziato come la residenza entro 500 metri dal perimetro del porto sia associata a incrementi di rischio di mortalità per tumore al polmone (+31%) e eccessi di rischio per mortalità per malattie neurologiche del 51% superiore rispetto ai residenti in altre zone.

"Analisi epidemiologica che - sottolinea Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria - si ricollega direttamente all’esposizione della popolazione che vive in prossimità del porto agli inquinanti atmosferici derivanti dallo stazionamento delle navi nel porto stesso".

La richiesta è di rendere anche il Mediterraneo una zona a basse emissioni navali, come già esiste nel Nord Europa e in America. Per questo, Cittadini per l’Aria parteciperà al Tavolo di lavoro coordinato dal Comune di Civitavecchia, convocato per mercoledì 29 marzo, al quale prenderanno parte anche Autorità Portuale e Capitaneria di Porto, oltre a comitati e associazioni locali.

Queste, nel dettaglio, le richieste: un’ordinanza che imponga alle navi l’uso di combustibili a basso tenore di zolfo (0,1%) o altri combustibili più puliti a dodici miglia dalla linea di costa; la pubblicazione su un sito istituzionale dei controlli alle navi effettuati dalla Capitaneria di Porto; il supporto alla campagna nazionale e internazionale per la creazione di un’area Eca (Area di controllo delle emissioni) nel Mediterraneo nella quale possano essere utilizzati esclusivamente carburanti a bassissimo contenuto di zolfo e ossidi di azoto.

E ancora: inserimento nel Piano della Qualità dell’aria regionale di misure dedicate alle emissioni navali e portuali. Cittadini per l’Aria e Nabu hanno voluto ringraziare per la collaborazione la Capitaneria di Porto, l’Autorità Portuale e il Comune di Civitavecchia che hanno autorizzato e reso possibili i monitoraggi.

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