"Abbiamo trasformato quella del gas che è la più difficile, le altre si faranno"
Nella transizione energetica “Italgas sta giocando un ruolo in quanto infrastruttura che oggi è vista come una infrastruttura che trasporta gas di origine fossile ma che sta già trasportando gas di origine biologica, il famoso, e trasporterà anche altri tipi di gas come l’ idrogeno piuttosto che gas metano sintetico”. Così il ceo del gruppo, Paolo Gallo, che a margine del ‘Transitioning to net zero: energy technology roadmaps’ in corso a Torino. “L’infrastruttura per la sua dimensione è una enorme serbatoio di stoccaggio di energia. Il surplus di energia che arriverà da un numero di rinnovabili installate molto elevato potrà essere stoccato nelle infrastrutture del gas o negli stoccaggi attraverso la sua conversione in idrogeno o gas naturale sintetico”.
“La digitalizzazione che noi abbiamo avviato sette anni fa e che ormai si è completata - ha osservato il ceo di Italgas - è qualcosa che ci permetterà di rendere la nostra infrastruttura flessibile, adatta a gestire gas diversi, adatta a rispondere in modo pro attivo a delle situazioni che possono verificarsi. Quindi è fondamentale ma non solo per quella del gas, che è la più difficile, ma anche per quella elettrica. Tutte le infrastrutture devono diventare digitali se vogliono essere flessibili e accompagnare la transizione energetica”. “Un’infrastruttura digitale e’ in grado di rispondere a tutte le esigenze, quella del gas è la più difficile da trasformare e lo abbiamo fatto e anche le altre che sono più semplici si faranno”, ha concluso Gallo.