Boom di cassaintegrati in Europa. Che si chiami kurzarbeit per i tedeschi, chomage partiel per i francesi, erte per gli spagnoli o jrs per i britannici, sono circa 40 milioni gli europei interessati dagli ammortizzatori d'emergenza per il Covid che hanno attenuato gli effetti negativi della crisi ma "è improbabile" che impediscano un rialzo della disoccupazione nel secondo trimestre del 2020. E' quanto emerge da un rapporto di Fitch.
"Questi schemi non eviteranno un forte rialzo dei tassi di disoccupazione ma conterranno l'ampiezza dell'aumento nel breve termine. Dati alla mano, a causa del coronavirus l'Erte spagnolo ha coinvolto 3,4 milioni di persone (17% degli occupati); lo chomage partiel è andato finora a 12,3 mln di francesi (43% degli occupati); in Italia sono 7,2 mln i lavoratori che hanno beneficiato della Cig (il 31% degli occupati); in Regno Unito lo job retention scheme è andato a 7,5 mln di britannici (23% occupati).
"L'incremento della disoccupazione dipenderà non solo dal modello e dalla durata della ripresa economica ma anche dal pieno riassorbimento o meno nel mercato del lavoro dei lavoratori messi in cassa integrazione. Se cosi non sarà, si uniranno alla crescente ondata di disoccupati e inattivi", conclude Fitch.