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50 anni Luna, sold out al concerto 'Apollo Soundtrack' di Matera

Oltre 2.500 persone alla performance voluta da Fondazione Matera Basilicata 2019 ed il colosso dell'aerospazio Leonardo per l'anniversario della missione Apollo 11.

(Foto Leonardo by Gianni Squitieri)
(Foto Leonardo by Gianni Squitieri)
19 luglio 2019 | 13.17
LETTURA: 4 minuti

(di Andreana d'Aquino)

La Luna, icona delle conquiste spaziali, Matera, icona della cultura. Si è concluso a notte fonda con un clamoroso sold out, e accompagnato dall'entusiasmo di 2.500 persone, il concerto "Apollo Soundtrack", performance multimediale con gli Icebreaker, musiche di Brian Eno, Roger Eno e Daniel Lanois. L'inedita performance, il cui bilancio è stato tirato questa mattina, è stata scandita da immagini mozzafiato scattate dallo spazio e proiettate nello storico scenario della Cavea del Sole di Matera per celebrare, al ritmo di musica visionaria, i 50 anni dello sbarco del primo uomo sulla Luna.

A stendere un filo rosso, a collegare l'arte con la scienza, sono stati Fondazione Matera Basilicata 2019 ed il colosso dell'aerospazio Leonardo che hanno creato di fatto un ponte ideale fra la Terra e il nostro satellite per ricordare un capitolo iconico della cultura e della tecnologia del XX Secolo. Così, mentre in tutto il mondo si sta celebrando quello straordinario 20 luglio 1969, il pubblico raccolto nella città dei Sassi da Fondazione Matera e Leonardo ha potuto sperimentare l'emozione e il mistero della Missione Apollo 11 con una sinestesia tra stimolazione visiva e suono spaziale.

Musica a gravità zero, post moderna, con note elettroniche e d’ambiente per celebrare - nella città Capitale europea della Cultura 2019 - l'anniversario della missione Apollo 11 facendo ripercorrere nell'immaginario collettivo quel "piccolo passo per un uomo" ma "passo da gigante per l'umanità" che l'astronauta della Nasa Neil Armstrong compì per tutti noi. La performance, scritta da Brian Eno, Roger Eno e Daniel Lanois, con il concerto di Matera ha superato per la prima volta i confini del Regno Unito e, insieme alla band britannica degli Icebreaker, ha partecipato alla piece la straordinaria violoncellista islandese Gyda Valtysdottir. In platea anche il presidente e l'ad di Leonardo, Gianni De Gennaro e Alessandro Profumo, ed il direttore generale di Fondazione Matera Basilicata2019, Paolo Verri.

Tutto è nato da un progetto della Fondazione Matera Basilicata 2019, sostenuta da Leonardo che è protagonista, con le proprie tecnologie, di alcune delle più importanti missioni spaziali degli ultimi anni e presente a Matera nel futuristico Centro Spaziale che sorge a pochi chilometri dalla 'città dei Sassi'. Un Centro spaziale, operativo dal 1994 con Telespazio (joint venture Leonardo 67% e Thales 33%), e una delle sedi, dal 1983, dell'Agenzia Spaziale Italiana.

Inoltre, dal Centro spaziale di Matera parte il raggio laser - Matera Laser Ranging Observatory - dell’Asi che raggiunge periodicamente il suolo lunare sul quale sono stati posizionati alcuni retro riflettori, nel corso delle missioni statunitensi Apollo e delle missioni robotiche sovietiche Lunokhod. "Le misure della distanza Terra-Luna, ottenute dal tempo di andata e ritorno del laser, permettono di effettuare studi fondamentali di fisica, relatività generale e di conoscenza della struttura interna del nostro satellite" aveva ricordato Raffaella Luglini, Chief Stakeholder Officer di Leonardo, alla presentazione del concerto a maggio scorso, a Roma.

E non solo. Un altro strategico tassello lega Matera allo spazio. Tra i protagonisti della straordinaria missione sulla Luna ci fu anche Rocco Petrone, figlio di migranti lucani, che supervisionò tutti i lanci della Nasa e successivamente l'intero programma Apollo.

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