Riders Union: "Condizioni disumane di insicurezza". Presidio in piazza del Nettuno
Domenica sera a Bologna, in via del Lavoro, intorno alle 22, Mario Marino Ferrara di 51 anni, un fattorino che faceva le consegne a domicilio in scooter per una pizzeria, ha avuto un grave incidente ed è morto. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato investito da una volante della polizia. “E' successo mentre consegnava l'ennesimo pasto che è costato una vita - commenta la pagina Facebook dei 'Riders Union' Bologna, un gruppo di riders che lavorano nel mondo del delivery food e di attivisti sociali che operano a Bologna -. Allo sgomento si aggiunge la rabbia per l'ennesima morte bianca in questo settore del mondo del lavoro brutalmente deregolamentato, dove i lavoratori sono costretti a sottostare a condizioni disumane che li relegano in una situazione di crescente insicurezza e mancanza di tutele sulla propria incolumità fisica”.
“Ci diranno che si tratta di una fatalità – dicono i riders bolognesi -, di un caso che non costituisce una prova. Non può essere un caso che Mario sia l'ultimo di una lunga serie (Barcellona, Parigi, Pisa, Bari) di lavoratori che perdono la vita per consegnare una pizza o un panino in un contesto di peggioramento delle condizioni lavorative. Riders Union Bologna, così come le altre realtà presenti in Italia, denuncia questa situazione di degrado e di privazione di diritti e dignità dei lavoratori e delle lavoratrici da ormai anni”.
Previsto in serata, annunciano, "un presidio di protesta per denunciare la morte di Mario ed esprimere piena vicinanza alla famiglia”. L'appuntamento è alle 18 in piazza del Nettuno. “È arrivato il momento – incalzano i 'Riders Union Bologna' - che le aziende e le istituzioni si facciano carico delle responsabilità che hanno portato all'ennesimo tragico epilogo. Lo ripetiamo da mesi: la parte datoriale deve ascoltarci e sedersi con le rappresentanze dei riders autorganizzati che chiedono i giusti riconoscimenti. Non si può morire per una consegna”.
Sull'accaduto interviene anche la Uil Emilia-Romagna. “E’ una morte, purtroppo, annunciata quella di Mario Marino Ferrara, rider vittima di un incidente mentre stava compiendo il suo lavoro – commenta il segretario Giuliano Zignani -. Alla sua famiglia, la Uil esprime cordoglio e vicinanza”.
“E’ inaccettabile - prosegue - che, ancora nel 2019, ci siano morti sul lavoro. Quanto accaduto impone una riflessione. A tutti. A cominciare da chi, al governo, non ha mosso un dito per la tutela di questi lavoratori”.
“I riders - ammonisce Zignani - sono le prime vittime di un mercato del lavoro selvaggio governato dall’assoluta mancanza di regole e di tutele. Dove i lavoratori operano in condizioni che vanno ben oltre la legalità: sfruttati fino all’osso, sottopagati, senza contratto e meno che mai con i contributi versati. Lavoratori la cui dignità è calpestata senza ritegno. Non si può e non si deve morire per consegnare una pizza”.
“Alla luce di ciò che è accaduto - chiede il segretario -, è quanto mai opportuno che il Comune ci convochi quanto prima per riaprire una discussione sulla Carta dei diritti al fine di potenziarne alcuni aspetti”.