"E' un passo nella giusta direzione ma voglio comunque dire che non ci siamo ancora, che resta ancora da fare, forse da una parte e dall'altra". Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, parlando della manovra italiana nel corso di un'audizione al Senato francese, all'indomani dell'annuncio del governo sulla riduzione del rapporto deficit/pil al 2,04%. Riduzione promossa dal governo giallo-verde dopo mesi di duri scontri con l'Europa con l'intento di evitare l'apertura della procedura d'infrazione europea mantenendo però invariate le misure già inserite nella legge di bilancio 2019. Riduzione che, secondo il ministro Di Maio, non inciderà sulle misure promesse: "Cambiano i decimali - dice -, ma non cambia la sostanza".
MOSCOVICI - Uno "sforzo", quello del governo, giudicato "
veramente consistente e apprezzabile", da Moscovici dopo aver incontrato il ministro dell'Economia Giovanni Tria. L'incontro è stato occasione per Moscovici per una precisazione: sulle parole pronunciate stamani a Parigi davanti al Senato "sono stato frainteso. Ho detto che bisogna fare degli sforzi, ma in che senso? Degli sforzi di dialogo, degli sforzi di discussione, non ho parlato di cifre". "Non ho voluto parlare di uno sforzo di bilancio aggiuntivo - ha continuato - non parlo mai di cifre, salvo che nella discussione. Ho parlato di uno sforzo di comprensione, di chiarimento e ho detto che siamo in un lavoro che è intenso, costruttivo e positivo. E che non desideriamo arrivare alla procedura, che dobbiamo preparare ma che non è la nostra prospettiva".
Comunque, aggiunge Moscovici, "chiarisco perché non ci siano malintesi: quando ho detto che non ci siamo ancora, questo vuol dire che non abbiamo ancora concluso la discussione. Niente di più. Rispetto lo sforzo fatto dal governo italiano, ho partecipato a questo momento ieri che è stato estremamente costruttivo".
"Abbiamo fatto un buon progresso e salutiamo con favore le proposte. Resta del lavoro tecnico da fare, con la volontà condivisa di arrivare ad una posizione comune. Lavoriamo e continuiamo a lavorare", conclude.
"Ho incontrato Giovanni Tria - ha aggiunto - . E' stato un incontro estremamente costruttivo, nello stesso spirito positivo che è il nostro, sui parametri tecnici della proposta italiana. Le due parti lavorano con una volontà condivisa", che è quella "veramente di arrivare ad una posizione comune, e farlo rapidamente".
DI MAIO - Sulla riduzione del rapporto deficit/pil è quindi intervenuto il ministro Di Maio, che su Facebook ha parlato di giorni "molto importanti" per l'Italia. "Stiamo portando a casa - scrive il vicepremier - una manovra che punta sullo sviluppo e, allo stesso tempo, tampona l'emergenza sociale. Per fare queste cose non abbiamo aspettato che le piazze si riempissero di milioni di persone come è successo in Francia, ma abbiamo agito immediatamente. E di questo sono orgoglioso. La trattativa va avanti, cambiano i decimali, ma non cambia la sostanza".
"Le misure fondamentali della manovra restano tutte - rivendica -, blocco dell'aumento Iva che avrebbe frenato i consumi e che da sola ci costa 12 miliardi, l'aumento delle pensioni minime e di invalidità, lo smantellamento della Riforma Fornero con quota 100, ovviamente il Reddito di Cittadinanza mantenendo invariata la platea e la somma erogata che resta 780 euro. Gli aggiustamenti di bilancio presentati ieri a Bruxelles dal nostro presidente Conte permettono però di evitare la procedura d'infrazione e di abbassare lo spread: gli effetti si vedono già da questa mattina. Ieri a cena Giuseppe era soddisfatto, sa che sta facendo quello che è giusto senza tradire gli impegni che abbiamo preso in campagna elettorale. Stateci vicino. Uniti si vince".
TRIA - Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, rimane a Bruxelles a trattare sulla manovra economica con la Commissione europea, finché non arriverà a un'intesa. "Sì certo, finché non arriviamo all'accordo", risponde il ministro lasciando palazzo Berlaymont, dove ha incontrato il commissario Moscovici e il vicepresidente Dombrovskis, alla domanda se avrà altri incontri. "Stiamo discutendo sulla nostra proposta, che quella è", aggiunge. Quella è e quella rimane? "Quella che vi hanno detto, sì", taglia corto.
CONTE - "Sono soddisfatto della proposta che ho lasciato sul tavolo della Commissione. Noi non voltiamo le spalle agli italiani: lavoriamo nell'interesse degli italiani e riteniamo che sia un'ottima proposta anche nell'interesse degli europei" ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Sulla stessa linea i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. "Continuiamo a sostenere con convinzione la nostra proposta. Piena fiducia nel lavoro di Conte - spiegano il ministro del Lavoro e il titolare del Viminale in una nota congiunta - Siamo persone di buon senso e soprattutto teniamo fede a ciò che avevamo promesso ai cittadini, mantenendo reddito di cittadinanza e quota 100 invariati".