L’indiscrezione diffusa da Bloomberg sul presunto accordo tra le società di Elon Musk per fornire servizi di telecomunicazioni satellitari sicuri all’Italia con un presunto contratto da 1,5 miliardi di euro ha scatenato una bufera nel panorama politico nazionale. Le opposizioni hanno immediatamente richiesto al Governo di fornire rassicurazioni in tal merito. A tale proposito, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha smentito ufficialmente quanto trapelato, diramando una nota nella quale smentisce l’esistenza di qualunque contratto o accordo tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’utilizzo del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Palazzo Chigi dichiara esserci stati con Musk solo dei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato possono avere con le società. Altresì, viene categoricamente smentita la news che il tema di SpaceX sia stato discusso durante il recente incontro avuto da Giorgia Meloni con il neoeletto Presidente americano Donald Trump.
Il Ministro della difesa Crosetto è intervenuto sull’argomento alla Camera rilevando che attualmente le comunicazioni e i servizi di connettività e posizionamento e navigazione in ambito militare vengono garantiti grazie a sistemi in orbita stazionaria SICRAL, sistemi affidabili ma che offrono una copertura geografica e banda limitata. Ha quindi confermato la necessità di integrare tale capacità con quelle fornite da satelliti in orbita bassa che offrono maggiore continuità, copertura e miglior tempo di latenza. L’ASI ha avviato uno studio teso a sviluppare tali servizi, esplorando ogni possibile soluzione presente al mondo a livello europeo. Ad oggi, il programma più noto di connettività sicura appena avviato prevederà circa 290 satelliti con tempi di realizzazione ancora da quantificare ma che comunque si collocano oltre il 2030. Quando disponibili, potranno certamente contribuire ad assicurare quanto necessario alle forze armate e dunque proprio per questo sussiste l'esigenza di studiare o valutare ogni soluzione tecnicamente atta a fornire le capacità, quantomeno nelle more del completamento dei programmi di collaborazione relativamente a SpaceX che conta oltre 6700 satelliti in orbita bassa. “Laddove il Governo dovesse optare per soluzioni commerciali a vantaggio anche di altri dicasteri e istituzioni, ovvero qualora il Governo dovesse orientarsi in tal senso, la Difesa attiverà un tavolo tecnico dedicato per approfondire la sussistenza dei requisiti specifici necessari a soddisfare le esigenze peculiari dello strumento militare” è stato l’impegno del Ministro in Aula.
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