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Scuola, Pacifico (Anief): "Non ci sono risorse in decreto Aiuti bis"

Il presidente nazionale del sindacato: "Si parla di un docente esperto che sarà nominato, bene che vada, tra 10 anni, e non si parla invece di come riaprire il 1° settembre"

Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, durante la manifestazione
Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, durante la manifestazione
30 agosto 2022 | 13.42
LETTURA: 2 minuti

"Il governo dimentica che anche la scuola è una priorità del Paese. Nel decreto Aiuti bis non ci sono risorse per la scuola". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, in occasione della manifestazione organizzata oggi a Roma (VIDEO).

"Vogliamo - sottolinea - che la scuola sia messa al centro anche a questa fine di legislatura, vogliamo delle modifiche immediate ed urgenti per aiutare anche la scuola".

"Si parla - spiega - di un docente esperto che sarà nominato, bene che vada, tra 10 anni, e non si parla invece di come riaprire il 1° settembre. Per questo, stiamo manifestando il 30 agosto. Non vogliamo norme che riguardano qualcosa che avvenga tra 10 anni come il docente esperto, ma vorremmo che il governo cominciasse a premiare chi lavora ogni giorno nelle nostre scuole, chi le può far funzionare meglio in questo momento di crisi".

"Per riaprire le scuole il 1° settembre - rimarca il presidente Anief - abbiamo bisogno di 40mila persone tra Ata e docenti in più. La pandemia ancora non è finita, c'è poi il problema della crisi energetica e della crisi umana in Ucraina. C'è anche il problema del Pnrr di come gestire le risorse che l'Europa ha dato all'Italia".

"Quello che comincia domani - avverte Pacifico - sarà un anno scolastico che inizierà di nuovo con il virus che circola, con l'emergenza Ucraina in corso. E poi proprio in questo anno scolastico le scuole devono organizzarsi per spendere i soldi del Pnrr, pari a 2,1 miliardi, per le aule e i laboratori. Il governo cosa fa?"

"Nella scuola - aggiunge Marcello Pacifico - c'è ancora il problema del precariato: parliamo di oltre 15mila esclusi dalle graduatorie dell'ultimo concorso straordinario non perché non sono preparati, ma perché il governo ha limitato il numero selle assunzioni. Così il prossimo anno saranno chiamati ancora come supplenti".

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