Il giornalista: "Ultima telefonata con Berlusconi durante il suo ricovero"
"La tristezza non è solo del popolo berlusconiani, la sento anche io, che pure l'ho sempre contrastato". Michele Santoro, ospite di Otto e mezzo su La7, si esprime così nel giorno della morte di Silvio Berlusconi. Il pensiero va inevitabilmente al duello televisivo che, nel 2013, andò in scena nella trasmissione Servizio Pubblico condotta da Santoro: Berlusconi e Marco Travaglio uno contro l'altro, con il celeberrimo gesto con cui il leader di Forza Italia spolverò la sedia lasciata libera dal giornalista.
"Quella trasmissione era un po' come Italia-Germania... Berlusconi era molto teso, molto preoccupato. Io sono un uomo di spettacolo, come lo era lui. Ero preoccupato per l'andamento della serata, ho fatto un inizio stuzzicante e allegro per tirarlo su. Poi è venuto fuori da protagonista, si è preso la scena, ha perso tutti i voti che ha perso... (Video) Ma nessuno ha voluto fare un contaggio serio di quella stagione... In una pausa della trasmissione, mi prese per un braccio: 'Michele, ma come ci stiamo divertendo?'. Questo dice molto sul personaggio", dice Santoro.
"Una volta andai a parlare con lui, gli dissi che era appena morto mio padre: mi mise la testa sulla spalla e cominciò a piangere a dirotto. Era capace di un'enorme empatia... Mi ha chiamato prima dell'ultimo ricovero, che è stato fatale. Ha cominciato a parlare al telefono, ho tenuto questa chiamata di 40 minuti per me. Ha parlato prevalentemente della guerra, dell'orrore della guerra e dei danni che la guerra stava facendo all'Europa. Ha parlato dell'inadeguatezza complessiva dei politici italiani, di destra e di sinistra, a fronteggiare questa situazione con assoluta lucidità", dice ancora.
"E' scomparsa una personalità di grande rilievo che ha segnato un pezzo di storia del nostro paese. Una parte del paese lo ricorda con un certo dolore, io lo vorrei ricordare in modo più allegro, come era lui. Io ho fatto tantissime trasmissioni sul conflitto d'interesse, fastidiosissime per lui. Una volta in studio Fedele Confalornieri mi disse 'lei non ha capito niente di Silvio Berlusconi'. Berlusconi era un signore che in auto magari era con la sua fidanzata e vedeva davanti a sé un campo di sterpaglie. Lei vedeva sterpaglie, lui vedeva un terreno su cui costruire'. Io dissi 'un terreno, sì, ma non edificabile...'". "La tv in questo paese ha sempre fatto parte del sistema politico, anche la parte privata della tv. La televisione ha preso il potere con Berlusconi, lo ha fatto perché gli altri hanno capito meno cosa era successo nella società italiana e quale fosse il peso della tv", dice ancora.