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Santori (Sardine): "Paese pronto per Ius soli, legge su cannabis e ddl Zan"

"Salvini disperato, perde consenso sondaggio dopo sondaggio"

(Fotogramma)
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08 giugno 2021 | 16.41
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"Le leggi sulla cannabis, lo ius soli e il ddl Zan sono tutte e tre indicatori di una crescita civile di una comunità e di capacità di superare retaggi vetusti, io mi rifiuto di pensare che quella italiana possa essere definita 'non pronta'. Siamo pronti". Lo dice, intervistato dall'AdnKronos, Mattia Santori, leader delle Sardine, ribadendo la necessità di approvare le norme sull'utilizzo e coltivazione della cannabis, sulle regole di concessione di cittadinanza e sulla legge contro l'omofobia, al centro dello scontro parlamentare.

Santori replica così alla Lega e alla destra, a chi dice che nel Paese non c'è volontà di discutere di questi temi: "Bisogna capire se per Paese si possa intendere ciò che di viscerale viene dai social e che spesso è frutto di vere macchinazioni politiche". "Io - dice il leader del movimento anti-sovranista - ritengo che l’Italia sia ben altro".

SALVINI - Il leader delle Sardine commenta poi l'iniziativa del leader leghista, prevista sabato 19 giugno in piazza della Verità, a Roma. Per Santori la mossa di tornare in piazza "è il tentativo disperato di rintracciare quel 'pubblico' che Salvini si vede portar via sondaggio dopo sondaggio". "È sotto gli occhi di tutti la difficoltà della Lega - sottolinea - Questa piazza appare come Salvini è, in constante crisi d’identità, e non sarà certo la convocazione di una piazza a vocazione d’opposizione a salvarlo dal giudizio di chi lo osserva annaspare in una costante incoerenza politica".

"Ci chiediamo quale Salvini scenderà in piazza: quello antieuropeista o quello che sta al governo con Draghi? Quello di 'prima gli italiani' o il moderato che guarda famelico ai voti di Forza Italia?", si chiede Santori: "Staremo a vedere, il senatore cambia posizione e strategia con la stessa facilità con cui cambiava e scambiava felpe".

COMUNALI - "In queste settimane l’abbiamo ripetuto più volte. Non saremo mascotte di nessuno e non faremo selfie in piazza e tour per altri" afferma il leader delle Sardine sul tema delle prossime comunali, a partire dalla sua città, Bologna, passando per Roma e Milano. "In questo anno - ricorda - abbiamo fidelizzato il dialogo con i territori e siamo pronti a prenderci la responsabilità di fare politica".

"Bisogna ritornare a dare estrema importanza al dialogo con le persone che quotidianamente fanno politica nelle città. Più o meno grandi - sottolinea - Alcuni quartieri di Roma hanno oltre i 300mila abitanti e sono distanti anni luce dalla politica che si osserva oggi in tv. Dobbiamo ripartire da quelle persone".

"Sicuramente su Bologna c’è un’attenzione particolare essendo la mia città, ma stiamo ragionando anche su Roma, Latina, dove abbiamo fatto un bellissimo incontro alcune settimane fa, Torino e Milano", fa sapere Santori.

WELFARE E SANITÀ PUBBLICA - Welfare e rilancio della sanità pubblica. Il leader delle Sardine spiega quali sarebbero i temi che vorrebbe proporre al premier Mario Draghi, se potesse incontrarlo. "Gli chiederei come intenda riattivare il welfare che in questi decenni è stato smantellato - sottolinea - e come intenda, alla luce del dramma senza precedenti della pandemia, rimettere al centro, rafforzare, diffondere e rendere eccellente la presenza di una sanità pubblica che si basi su equità, universalità e gratuità".

QUIRINALE - Sul tema della successione al Quirinale, con i nomi di Draghi (e di Berlusconi) che circolano nelle ultime ore Mattia Santori preferisce parlare del profilo che dovrebbe avere il nuovo inquilino del Colle. "Mi auguro - dice nell'intervista all'AdnKronos - che a ricoprire quella figura così importante ci sia una persona seria, con uno sguardo ai giovani ed al futuro e che non gli serva nessun tipo di spettacolarità per emergere". Poi aggiunge: "Ahimè, Berlusconi in questa descrizione è ampiamente escluso".

E non manca di ricordare la sua stima per l'attuale presidente: "Il presidente Mattarella in questo anno ci ha insegnato molte cose, dall’umanità e semplicità con quel video dove si sistemava il ciuffo fuori posto, alle parole pronunciate il 2 giugno".

BELLA CIAO - Su 'Bella Ciao', Santori non si entusiasma per la proposta di legge dei partiti della sinistra di rendere inno di stato, tramite una norma, il celebre canto, reso noto dalla Resistenza, proposta che ha creato nuove divisioni e prese di posizioni diverse: "Trovo fuori dall’ordine del giorno della storia questa proposta, 'Bella Ciao' è già inno di Stato: la Repubblica italiana nasce dalla Resistenza".

Il leader delle Sardine preferisce ricordare come "'Bella Ciao' è un inno di lotta e di libertà e continua ad essere cantata e affermata tra tutti i popoli in cammino verso la libertà ed impegnati nella lotta di liberazione dai vari oppressori".

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