Il presidente al congresso, ‘discuteremo su accordo collettivo, organizzazione e ruolo del Mmg’
"Si evince una mancanza di coraggio nel riconoscere apertamente l'insostenibilità del sistema sanitario pubblico, destinato a spegnersi lentamente a favore di una crescente delega alla sanità privata. Nel frattempo i medici continuano a lavorare in condizioni sempre più difficili, chiedendo invano di preservare la qualità dell'assistenza sanitaria pubblica”. Con questa drammatica riflessione, il presidente nazionale Snami, il principale sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, Angelo Testa apre il XLII congresso nazionale Snami. All’evento, in corso a Palermo fino al 15 ottobre, si propone di fare fronte comune per superare le sfide che si pongono all’orizzonte e disegnare un futuro in cui la medicina generale sia il cuore pulsante del sistema sanitario.
In un contesto politico caratterizzato da decenni di trascuratezza verso il potenziamento della sanità - si legge in una nota - nonostante gli encomi pandemici verso gli operatori sanitari e le promesse di rafforzamento del sistema, poco o nulla è stato attuato. Nella ferma convinzione che uniti si possano smantellare le barriere burocratiche che minano la capacità di fornire cure di qualità nel corretto rapporto tra servizio svolto ed emolumenti percepiti, “discuteremo dell’accordo collettivo nazionale futuro - afferma il leader del sindacato autonomo - dibattendo sulle nuove forme organizzative proposte e del ruolo giuridico del medico di medicina generale. Ogni partecipante a questo congresso - conclude - sarà un agente di cambiamento soltanto se il cambiamento verrà costruito insieme secondo i principi dello Snami”.