Tempi di attesa per accedere alla fecondazione assistita nei centri pubblici specializzati italiani: più si scende lungo lo stivale e più si allungano. Si va dai 18 mesi in Sicilia (anche se è necessario solo un mese di attesa per una prima visita ginecologica per infertilità) all'accesso rapido della Toscana, fino alla Calabria, dove entrambe le liste sono bloccate. I dati, anticipati dall'Adnkronos Salute, saranno presentati a Sabaudia (Lt), in occasione della nona edizione de 'Le Giornate di Andrologia e Medicina della Riproduzione', in programma giovedì 8 e venerdì 9 ottobre, ed emergono da un'indagine condotta all'interno dei principali centri di sterilità pubblici in Italia.
A condurre il lavoro, studenti della Facoltà di Medicina dell'Università Sapienza di Roma, coordinati da Rocco Rago, presidente del congresso e direttore del rinnovato centro di sterilità dell'ospedale Sandro Pertini di Roma. Obiettivo, avere un'idea realistica dell'attuale livello di assistenza e soprattutto dei tempi di accesso per l'esecuzione di una tecnica di Pma di II livello, la cosiddetta Fivet o Icsi, nel nostro Paese.
Ebbene al Nord, la media per macroregione è di circa 3 mesi di attesa per la prima visita e di 5 mesi per l'esecuzione di una tecnica di Pma. I tempi più brevi si riscontrano nella virtuosa Val D'Aosta, con i suoi 2 mesi per accedere alla prima visita e nessuna attesa per le tecniche di Pma. Sempre al Nord, tra i tempi più lunghi quelli del Veneto con 15 mesi di attesa e la Liguria con 12. Al Centro, l'offerta più rapida è in Umbria (1 mese per la prima visita nell'unico centro pubblico presente e 6 mesi per le tecniche di Pma di II livello). Regione virtuosa la Toscana, con i suoi 3 mesi di attesa media per la prima visita e ben 2 centri su 3 con nessuna lista d'attesa per accedere alle tecniche di Pma.
Una disamina a parte merita invece il Lazio: innanzitutto, non tutti i centri pubblici presenti nel Registro Pma dell'Istituto superiore di sanità effettuano tecniche di II livello e questo influenza i risultati dell'indagine. A ogni buon conto, è emerso (a venire contattati telefonicamente sono stati i centri di prenotazione unica) che i tempi medi d'attesa per il Lazio sono di 1 mese per ottenere una prima visita ginecologica e di 10 mesi per poter invece accedere alle tecniche di Pma di II livello.
Fra le Regioni virtuose anche Emilia Romagna (3 mesi per la prima visita, 3 mesi per accedere concretamente alle tecniche), mentre a sopresa in Friuli occorrono 3 mesi per la prima visita e ben un anno per provare concretamente ad avere un bimbo con la Fivet. In Basilicata si attendono 2-3 mesi nel primo caso e 5 nel secondo; nelle Marche un mese per le prime visite e 8 per accedere alle tecniche di II livello. In Abruzzo rispettivamente 2 e 7 mesi, in Campania 4 e 12, in Lombardia 3 e oltre 8 mesi.
Spicca per eccellenza, nel Lazio, proprio il rinnovato centro di sterilità dell'ospedale romano Sandro Pertini ( video ), i cui tempi di attesa per accedere alle tecniche di Pma di II livello sono pari a zero.
Ottocento coppie in cura, 400 tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma) avviate, di cui 200 di secondo livello (quindi fecondazione in vitro vera e propria). E un tasso di successo superiore alla media nazionale, con 48 gravidanze in corso. Sono i nuovi numeri della struttura, protagonista nel 2013 dell'ormai celebre 'scambio di embrioni'. Una storia ormai passata, testimoniano i dati: oggi il tasso di gravidanze ottenute a seguito di tecniche di procreazione di II livello effettuate in donne tra 30 e 43 anni è pari al 29,3%, laddove la media nazionale è del 25,9% (dati Iss). E, nel dettaglio, si va da un tasso del 41,4% di gravidanze ottenute tra donne con meno di 35 anni, fino a un 26% di tasso di successo tra 39 e 42 anni, contro una media italiana del 15%.
"Il centro non ha attualmente liste d'attesa - spiega all'Adnkronos Salute il direttore Rocco Rago - grazie a una speciale organizzazione: abbiamo una sala operatoria e un anestesista dedicati e non dobbiamo dunque inserirci nella turnazione delle sale operatorie dell'ospedale, in cui prevale la patologia più importante. Tutto sta nell'inquadrare la coppia nell'iter più adatto: telefonando al Cup è possibile prenotare subito la prima visita per entrambi i partner. La coppia viene infatti accompagnata in un continuum e soprattutto vengono visitati sempre sia la donna che l'uomo. E si va per gradi: non viene subito messa in lista per la Fivet, ma si tenta prima con altri metodi, se del caso. Da marzo 2015 a oggi - evidenzia l'andrologo - abbiamo eseguito 400 tecniche di Pma, di cui la metà di secondo livello. I risultati sono molto incoraggianti: nel complesso, tra i 30 e i 43 anni il tasso di 'successo' è del 29,3%, contro circa il 26% della media nazionale. Andando per sottocategorie, al di sotto dei 35 anni superiamo il 41%, contro il 30% nazionale, tra i 36 e i 38 anni ci attestiamo al 32% (media nazionale 25%) e al di sopra dei 43 anni manteniamo un 11% contro la media del 7%".