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La solitudine fa 'male' come 6 bicchieri di vino al giorno

Lo psichiatra Mencacci: "Per prevenire il declino cognitivo, fondamentali corretti stili vita e relazioni sociali"

Un bicchiere di vino
Un bicchiere di vino
04 ottobre 2023 | 15.19
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La solitudine? Fa 'male' come 6 bicchieri di vino. Per mantenere viva la memoria e prevenire il declino cognitivo, alla base della demenza, "è fondamentale adottare corretti stili di vita: adeguata quantità di sonno, praticare attività fisica, seguire un’alimentazione sana senza però dimenticare la vita di relazione.

La solitudine e gli effetti sugli anziani

La solitudine, soprattutto tra gli anziani, ha effetti negativi sulla salute al pari di 6 bicchieri di vino o di 15 sigarette al giorno. Studi su oltre 300mila persone ci dicono che i soggetti con una maggiore connessione sociale hanno anche una probabilità di sopravvivenza aumentata di oltre il 50%". Parola di Claudio Mencacci, direttore emerito di Neuroscienze all'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano e co-presidente Sinpf (Società italiana di neuropsicofarmacologia), intervenuto alla conferenza stampa "Demenza e declino cognitivo: scatta l’emergenza anche in Italia", oggi al ministero della Salute per presentare il progetto ‘salva-memoria’ e-MemoryCare, piattaforma digital pensata per ‘stimolare’ il cervello, non solo di chi ha una diagnosi di demenza conclamata e che per ora coinvolge 10.000 persone (5mila a Roma e 5mila a Milano) che riceveranno gratuitamente il trattamento.

La "vita sociale può veramente contrastare quello che è il decadimento cognitivo - rincara Mencacci - così come le cure mediche e il mantenimento delle proprie condizioni di salute generale sono indispensabili, ma coniugare le due cose coinvolgendo tutta la famiglia rimane centrale e i 10.000 casi che verranno studiati attraverso il progetto e-MemoryCare ne daranno la dimostrazione”.

E sull'importanza del progetto “salva-memoria” Mencacci non ha dubbi: "È volto alla popolazione anziana perché possa contrastare quello che è un decadimento cognitivo, cioè la condizione per la quale si riducono attenzione, concentrazione e memoria, che si riverberano anche sulle attività relazionali, affettive e lavorative, possa essere rapidamente fermata, anche interrotta".

È una "proposta di stimolo delle capacità cognitive – conclude - soprattutto un mantenimento delle competenze che la persona deve mantenere e la possibilità, attraverso una rievocazione della memoria, non solo quella ambientale e del proprio tempo in cui vive, ma anche del tempo dove è vissuto, dei ricordi personali e familiari, di tutto quello che ha riguardato la sua vita. Questo è lo stimolo di quella memoria procedurale che è una memoria semantica, autobiografica, visiva o uditiva. Questa condizione, insieme a degli stili di vita adeguati, può davvero contrastare il declino cognitivo".

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