‘Più potenti e innovativi ma guai a considerarli unica arma contro patologia multifattoriale'
“Contro l’obesità presto non avremo a disposizione soltanto farmaci somministrabili attraverso iniezioni sottocutanee ma anche terapie orali da assumere non più quotidianamente ma anche soltanto settimanalmente. A breve avremo farmaci ancora più potenti e innovativi che però entreranno nel mercato italiano tra qualche mese, non prima del 2025. Negli Usa grazie a questi farmaci si stanno registrando riscontri in termini di riduzione del tasso di obesità patologica significativa”. Così all’Adnkronos Salute Luigi Piazza, presidente onorario della Società italiana della chirurgia dell’obesità, a margine del 32esimo Congresso nazionale della Sicob dal titolo 'Obesità: alla ricerca di una nuova alleanza terapeutica', in programma dal 23 al 25 maggio presso Giardini Naxos (Messina).
“La terapia cosiddetta medica dell'obesità patologica per definizione va indirizzata e proposta ai soggetti che ne hanno bisogno, non deve essere una terapia cosmetica – avverte Piazza - non deve sollevare il paziente obeso dalle proprie responsabilità rispetto alla sua salute. Mi riferisco al cambiamento dello stile di vita, alla osservanza delle regole di corretta alimentazione proposta dagli specialisti. Questi farmaci certamente sono un'arma terapeutica in più che adesso noi abbiamo, ma che va considerata nella sua corretta indicazione”.
L'uso dei farmaci antiobesità “senza il controllo medico" può "rappresentare un pericolo per la salute di questi pazienti – mette in guardia l’esperto - Quindi il consiglio è sempre lo stesso: affidarsi ad un team multidisciplinare perché l’obesità è una malattia multifattoriale e necessita quindi di tanti specialisti che insieme collaborano per poter elaborare la corretta terapia per il paziente obeso”.