"Il caso dell'infermiera che ha postato sui social la sua immagine mentre beve da un pitale lede il decoro e la dignità propria e dei colleghi. Per questo il nostro Ordine professionale, che ha tra i suoi principali compiti quello di evitare comportamenti contrari alla deontologia, ha già convocato la persona in questione che dovrà rendere conto secondo la deontologia professionale della sua azione e, nel caso, porre i giusti ripari perché né la professione né tanto meno il rapporto che questa ha con i cittadini possano essere lesi da atteggiamenti del tutto inutili e volgari". Così Mariacristina Magnocavallo, presidente Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Campobasso-Isernia interviene, con una nota diffusa oggi, sull'episodio denunciato dall'associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ con un diretta su Facebook.
“Il nostro Codice deontologico - continua Magnocavallo - guida gli infermieri nella comunicazione anche a mezzo social media, adottando comportamenti ispirati al decoro, alla correttezza, al rispetto, alla trasparenza e alla veridicità. L'infermiere anche attraverso l’utilizzo dei social media può comunicare in modo scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il confronto per contribuire a un dibattito costruttivo, ma in nessun modo deve creare danno o minare l’immagine di tutta la comunità professionale che da certi atteggiamenti e certe manifestazioni esce mortificata sul piano etico, deontologico e culturale. Non sono accettabili situazioni che possano ledere la credibilità professionale dell'infermiere e di questo l'ordine professionale - conclude la presidente - se ne farà garante”.