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Russia, in piazza per Navalny: centinaia di arresti, c'è anche la moglie

Navalnaya è stata fatta salire su un furgoncino delle forze dell'ordine dopo che aveva segnalato la sua presenza alla manifestazione con un post su Instagram. Poche ore dopo è stata rilasciata

(Foto Afp)
(Foto Afp)
23 gennaio 2021 | 14.06
LETTURA: 2 minuti

Proteste in Russia a sostegno di Alexei Navalny, rivale numero uno di Vladimir Putin, e contro la repressione. Le proteste, annunciate sui social media, non hanno l'autorizzazione delle autorità che hanno promesso di usare le maniere forti.

Oltre 2.509 persone sono state fermate in Russia nelle manifestazioni in sostegno del leader dell'opposizione Alexei Navalny, secondo quanto riferito dalla piattaforma Ovd Info, che ha documentato gli arresti in tutto il Paese. I fermi sono avvenuti in 112 città: tra questi 952 a Mosca e 374 a San Pietroburgo. Tra i fermi anche quello della moglie Yulia Navalnaya. La donna è stata fatta salire su un furgoncino delle forze dell'ordine dopo che aveva segnalato la sua presenza alla manifestazione con un post su Instagram. Poche ore dopo è stata rilasciata come ha reso noto il sito di notizie MBKh.

Da Kaliningrad a Vladivostok. Da Musmansk a Makhachala. Fino anche a Simferopoli, in Crimea. Decine di migliaia di russi sono scesi in piazza in 66 città del Paese, lungo undici fusi orari, per chiedere la scarcerazione di Aleksei Navalny che negli ultimi anni ha lavorato proprio per estendere la mobilitazione contro Vladimir Putin, Russia unita e la corruzione, oltre Mosca e San Pietroburgo (quest'estate è stato avvelenato mentre si trovava nella città siberiana di Tomsk, per partecipare alla campagna elettorale in vista delle elezioni locali di settembre).

Le forze dell'ordine sono intervenute con un dispiegamento massiccio di agenti in tenuta anti sommossa (gli Omon del ministero degli Interni) che hanno fermato 1614 persone, secondo i dati in continuo aggiornamento diffusi da sito indipendente Ovd-Info, e preso a manganellate decine di altre. L'agenzia Ria Novosti rende noto che sono stati feriti 40 agenti negli scontri con gli attivisti scoppiati in diverse città.

Quanto alla partecipazione alle proteste, che le autorità non avevano autorizzato, l'organizzazione che fa capo a Mikhail hodorkovsky, MBkh parla di 15mila persone nelle diverse città della Siberia (a Yakutsk diverse decine di persone hanno protestato malgrado la temperatura proibitiva di -50 gradi) e osservatori indipendenti citaano 40mila persone a Mosca, anche se la polizia ha liquidato la partecipazione nella capitale a 4mila attivisti.

Nei giorni scorsi, le autorità hanno arrestato la portavoce di Navalny, Kira Yarmish, e altri collaboratori dell'oppositore, e hanno imposto ai social network, incluso TikTok, la cancellazione dei post che si riferivano alle proteste di oggi.

La giornata di oggi, scrive a caldo l'analista di Carnegie Mosca, Andrei Kolesnikov, apre la strada a uno scenario di tipo Bielorussia a cui sembrano essere pronti sia gli attivisti che le forze dell'ordine. Un esito positivo per gli oppositori appare in Russia, scrive, non visibile.

"La Farnesina segue con preoccupazione l'arresto di centinaia di manifestanti scesi in piazza in diverse città russe per richiedere la liberazione di Navalny" twitta il nostro ministero degli Esteri. "Continuiamo a chiedere il suo rilascio immediato e ci aspettiamo che vengano rispettati i suoi diritti".

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