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Russia, Putin: "Sospendiamo trattato Start, nuovi test su armi nucleari"

Il ministero degli Esteri di Mosca precisa: "Annulliamo sospensione se buona fede Usa per de-escalation"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
21 febbraio 2023 | 11.18
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"La Russia sospende la sua partecipazione dallo Start", il trattato sul controllo delle armi nucleari tra Washington e Mosca. Ad annunciarlo il presidente russo, Vladimir Putin, nel suo discorso all'Assemblea federale precisando che non si tratta di un "ritiro" dal trattato. La Russia ha progetti di armi "che superano come caratteristiche quelle dell'Occidente. Ora dobbiamo iniziare la loro produzione in serie nelle nostre fabbriche". Accusando Usa e Nato di non collaborare all'attuazione del trattato, Putin ha aggiunto che la Russia farà nuovi test nucleari se lo faranno gli Stati Uniti.

In serata il ministero degli Esteri di Mosca in un lungo comunicato ha poi reso noto che la Russia potrebbe annullare la sospensione del nuovo Start se Washington darà prova di "buona fede" in vista di una "de-escalation globale". La Russia, si rivendica, "vuole continuare a mantenere un approccio responsabile e continuerà, per tutta la durata del trattato, a rispettare rigorosamente i limiti quantitativi delle armi strategiche offensive".

Il ministero ha giustificato la decisione annunciata da Vladimir Putin con "le azioni distruttive degli Stati Uniti", accusati di molteplici violazioni del testo firmato nel 2010, che "compromettono il suo funzionamento". Da un lato, Mosca ha affermato che l'"estrema ostilità" di Washington e il suo "aperto impegno per un'escalation malevola del conflitto in Ucraina" hanno creato un "ambiente di sicurezza fondamentalmente diverso" per la Russia. "Gli Stati Uniti e l'Occidente da essi guidato stanno cercando di danneggiare il nostro Paese a tutti i livelli, in tutti i settori e in tutte le regioni del mondo", ha dichiarato la diplomazia russa, sostenendo che lo "status quo non è più possibile".

D'altra parte, la Russia ritiene che gli arsenali delle tre potenze nucleari della Nato, Stati Uniti, Francia e Regno Unito, "devono essere presi in considerazione insieme nel processo di limitazione e riduzione", mentre il nuovo Start riguarda solo Mosca e Washington. Ancora, la Russia sostiene che il fatto che gli Stati Uniti stiano sviluppando sistemi di scudo missilistico in grado di intercettare le testate russe renda inefficace il trattato. Infine, Mosca accusa Washington di aver "violato" il testo "rinominando più di 100 armi strategiche offensive statunitensi in modo che non rientrino più nelle disposizioni del trattato, o dichiarandole convertite senza dare alla Russia la possibilità di verificare".

COS'E' LO START - Sulla base del New Start - che è ancora in vigore dopo che il precedente accordo tra Washington e Mosca è stato esteso fino al 4 febbraio 2026 - le due potenze nucleari possono svolgere ispezioni nei reciproci arsenali, ma queste sono state sospese dal 2020 a causa dell'epidemia di Covid.

Gli Stati Uniti accusano la Russia di continuare a rifiutarsi di permettere queste ispezioni: "La Russia non rispetta gli obblighi del New Start che prevedono le ispezioni nei suoi territori - ha denunciato a gennaio un portavoce del dipartimento di Stato - il rifiuto della Russia impedisce agli Stati Uniti di esercitare importanti diritti stabiliti dal trattato e minaccia l'efficacia del controllo Usa-Russia sulle armi nucleari".

Con 5.977 testate la Russia disporrebbe dell'arsenale nucleare più grande al mondo, secondo quanto certificato da un rapporto della Federation of American Scientists (Fas).

Secondo la Fas, circa 1.500 testate russe sarebbero in via di smantellamento perché vetuste, mentre le testate effettive sarebbero in realtà 4.447, di cui 1.588 sono schierate su missili balistici e nelle basi dei bombardieri. Stando al rapporto, inoltre, la Russia dispone "approssimativamente di 977 testate strategiche aggiuntive e di altre 1.912 testate non strategiche" tenute come riserva. Gli esperti, tuttavia, sostengono che non sia possibile stabilire il numero esatto di testate e armi a causa della segretezza che circonda la questione.

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