Al via le operazioni di scavo archeologico sul lato orientale del Foro di Cesare, nella parte compresa tra via dei Fori Imperiali, la ex via Bonella, la ex via Cremona e l’attuale belvedere sul Foro di Cesare. Le indagini sono condotte dalla Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con l’Accademia di Danimarca, che ha donato 1.500.000 euro grazie alla Fondazione Carlsberg di Copenaghen e alla Aarhus University Research Foundation. "Roma ci riserva continue sorprese: l’avvio degli scavi del Foro di Cesare ci consente di riportare alla luce diverse fasi di vita di questo antico settore urbano che presenta una stratificazione molto ricca, come emerso dalle indagini condotte dalla Sovrintendenza negli ultimi decenni. Ringrazio Sua Maestà la Regina di Danimarca Margrethe II e l’Accademia di Danimarca per questo importante atto di mecenatismo. Con il sostegno di tutti, continuiamo a scoprire la nostra storia’’, ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Come la prima fase delle indagini, presentate il 26 ottobre 2017 in occasione della visita a Roma di Sua Maestà la Regina di Danimarca Margrethe II, anche questa seconda fase di scavo archeologico rientra negli accordi stipulati in quello stesso anno tra la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e l'Accademia di Danimarca. L’obiettivo principale di questa seconda fase dell’intervento complessivo è l’ampliamento dell’area archeologica del Foro di Cesare sul lato orientale e l’eventuale recupero delle membrature architettoniche ancora conservate sotto terra, dove dovrebbero trovarsi sepolte parti del Tempio di Venere Genitrice e del portico orientale della piazza.
Le operazioni di scavo sono state precedute da un programma di ricerche finalizzato alla conoscenza delle varie fasi di vita del complesso monumentale, attraverso indagini d’archivio, unitamente alla catalogazione e allo studio dei reperti, in particolare ceramici, rinvenuti negli scavi del 1998-2000. Nell’inverno del 2019 è stata effettuata una pulizia preliminare dell’area, grazie alla quale sono stati messi in luce resti di strutture murarie pertinenti ai piani terra degli edifici moderni (XVI-XX secolo) demoliti negli Anni Trenta del secolo scorso per l’apertura di via dei Fori Imperiali.
Il primo lotto di scavo è stato finanziato per €428.000 euro, impiegati per indagare ulteriori 400 mq del complesso forense su una superficie totale di 13.300 metri quadrati del Foro di Cesare. In questa nuova fase, le indagini archeologiche proseguiranno nell’area individuata nel 2019: si prevede di concluderle nel mese di agosto 2021.
"La ripresa degli scavi al Foro di Cesare è una nuova tappa del percorso di conoscenza e di valorizzazione di una delle aree archeologiche più importanti al mondo, dal 2019 aperta al pubblico in modo stabile. Grazie all’Accademia di Danimarca per questo importante contributo economico e scientifico", dichiara la Sovrintendente Capitolina Maria Vittoria Marini Clarelli.
"Siamo molto lieti dell'avvio dei lavori in cui ha partecipazione attiva l'Accademia di Danimarca a Roma, la Fondazione Carlsberg, la Aarhus University Research Foundation e il Centre for Urban Network Evolutions (UrbNet) diretto dalla Professoressa Rubina Raja. Contribuiremo alla ricerca con grande entusiasmo. Tale occasione è gradita per ringraziare la Sindaca Virginia Raggi, la Sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli e in particolar modo il Direttore di scavo Claudio Parisi Presicce e la sua équipe per aver accolto la collaborazione italo-danese in questo progetto di indubbio valore scientifico in ambito internazionale, motivo di grande orgoglio per le Istituzioni culturali danesi", dichiarano la Direttrice dell'Accademia di Danimaca a Roma, prof.ssa Charlotte Bundgaard e il Direttore scientifico del progetto di ricerche e scavi archeologici presso il Foro di Cesare per conto dell'Accademia di Danimarca a Roma, dr. Jan Kindberg Jacobsen.
"Lo scavo del Foro di Cesare costituisce una nuova importante occasione di ampliamento della conoscenza dell'area forense nella sua integrità", dichiara Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo, e prosegue "Scopo condiviso con Roma Capitale da sempre è quello di restituire al pubblico e alla comunità scientifica un viaggio nella Storia di Roma attraverso le scoperte che la ricerca archeologica è in grado di restituire".
La frequentazione dell’area è attestata già nel XI-X secolo a.C., quando si impianta un sepolcreto relativo agli abitati delle colline limitrofe. In età storica l’area è progressivamente occupata da abitazioni tra cui quella di Marco Tullio Cicerone. Cesare sceglie questo settore per realizzare un foro da affiancare al Foro Romano divenuto insufficiente per le attività amministrative. Cesare viene ucciso il 15 marzo del 44 a.C. senza aver terminato l’opera, che è conclusa da Augusto nel 29 a.C. contemporaneamente alla ricostruzione della Curia. Traiano nel 113 d.C., nell’ambito dell’edificazione dell’omonimo foro, procede alla ricostruzione del tempio di Venere Genitrice e all’allargamento del foro sul lato settentrionale.
Nel 283 d.C. il Foro subisce un rovinoso incendio ed è restaurato dagli imperatori Diocleziano e Massenzio. Solo nel V-VI secolo cessa la sua funzione pubblica, e le strutture sono in parte demolite per il recupero di materiale da costruzione: la piazza del Foro è occupata prevalentemente da orti, frutteti e vigneti. Con la fine del IX secolo appaiono le prime case: poche, di piccole dimensioni e a un piano. Questa fase di vita dura due secoli, fino all’XI, quando il sistema di drenaggio delle acque non è più efficiente e l’area viene abbandonata a causa della formazione dei "Pantani".
In epoca moderna (XVI-XX secolo) dopo la bonifica dell’area la famiglia Della Valle avvia l’urbanizzazione di quello che successivamente sarà conosciuto come Quartiere Alessandrino. Negli Anni Venti e Trenta dello scorso secolo il Quartiere Alessandrino viene demolito per l’apertura di via dell’Impero, oggi via dei Fori Imperiali. Anche il Foro di Cesare è interessato dai lavori di demolizione e sterro, che restituiscono la visione odierna dell’area. Nel 1998-2008 un’estesa campagna di scavo ha riportato alla luce il settore meridionale della piazza del Foro di Cesare, dalle fasi moderne fino alle tombe protostoriche.