Francesco Piccioni boccia come "propaganda" le affermazioni della premier Meloni, che oggi ha parlato di pacificazione nazionale
A cinquant'anni dal Rogo di Primavalle c'è ancora chi sostiene che quella strage in cui morirono arsi vivi due ragazzi, i fratelli Virgilio e Stefano Mattei di 22 e 8 anni, fu "un incidente". Parole choc, quelle pronunciate all'Adnkronos dall'ex brigatista Francesco Piccioni, che boccia come "propaganda" le affermazioni del presidente del Consiglio che oggi, in un messaggio all'Associazione fratelli Mattei, ha invitato alla pacificazione nazionale. "Nessuno ha mai detto che quell’episodio di Primavalle è stata un’azione condivisibile, una cosa ben fatta, nessuna organizzazione della sinistra parlamentare e nemmeno di quelle che successivamente hanno fatto la lotta armata - dice Piccioni - Quello è un classico episodio di un’azione mal organizzata, mal pensata che produsse un disastro, ma non è una manifestazione d’odio particolare, doveva essere un’azione poco più che dimostrativa, ma come in tutte le cose, quando si gioca col fuoco si rischia sempre di fare casino. Da quel punto di vista è più un incidente che una manifestazione d’odio, dunque quella della Meloni è propaganda”.
“È una sua speranza quella di avere una pacificazione dettata da lei – chiosa l’ex Br -, cioè di riscrivere la storia cancellando le responsabilità dei fascisti in questo paese dopo il fascismo: non parliamo del Ventennio ma di quello che ha fatto il Msi, cioè il fascismo reale, nell’Italia del dopoguerra. Una pacificazione riscritta da quelli che facevano le stragi sui treni e nelle banche lascia qualche perplessità, diciamo”.