L'infettivologo non commenta le critiche social per le sue posizioni considerate troppo prudenti, né le nuove misure e lo spostamento del coprifuoco alle 23: "Dirò la mia dopo il 25 maggio"
"Nulla da dire. In questo momento, come ho già più volte ripetuto, sono in 'silenzio stampa'. Dirò la mia, se mi sarà richiesta, dopo il 25 maggio". Lo ha ribadito all'Adnkronos Salute Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, in merito alle critiche sui social e su alcuni media per le sue posizioni su Covid-19 considerate troppo prudenti e pessimistiche, contrapposte al miglioramento dei dati e alle previste riaperture.
Galli è in silenzio stampa da una settimana. "Basta tv, per almeno 15 giorni ho da lavorare, studiare e fare altro. Ho deciso di togliermi di mezzo per un po'", aveva annunciato a La7. "Uno dei motivi per cui non voglio più venire a parlare è che non voglio più parlare di quella parola", aveva detto Galli in quell'occasione, rispondendo alle domande sull'ipotesi di spostamento del coprifuoco. "Se si è convinti che il segnale corretto sia quello di un ulteriori 'liberi tutti', diamolo pure. Non ho voglia di fare il custode della purezza...".