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Regeni, Meloni e Tajani chiamati a testimoniare da gup

Sit in per nuova udienza gup, presenti anche Pif e Mastandrea

(Foto Adnkronos)
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13 febbraio 2023 | 12.11
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Il premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani saranno sentiti dal gup di Roma nel processo nei confronti dei quattro 007 egiziani imputati per l’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano sequestrato, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. Meloni e Tajani, all’udienza del prossimo 3 aprile, dovranno riferire sulla disponibilità a collaborare con l’Italia espressa nelle scorse settimane dal presidente egiziano Al Sisi. La richiesta è stata avanzata oggi in aula dal legale dei genitori di Regeni, Alessandra Ballerini.

Nel corso dell’udienza davanti al gup di Roma Roberto Ranazzi, il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha spiegato che nonostante le nuove ricerche affidate ai Ros e alla Digos, il quadro della situazione sulle notifiche degli atti del processo da consegnare ai quattro 007 egiziani è rimasto "inevaso". Dalle autorità egiziane infatti non è arrivato alcun contributo.

Colaiocco ha messo a disposizione in aula la sentenza della Cassazione depositata nei giorni scorsi con cui lo scorso 15 luglio è stato dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro lo stop del processo, deciso dal gup (e prima ancora dalla Corte di Assise di Roma), nei confronti dei quattro egiziani.

‘’Una sentenza che va a incidere sul prosieguo di questa faticosa udienza – ha detto l’aggiunto Colaiocco in aula – e che adesso andrà letta alla luce del nuovo quadro normativo introdotto con l’entrata in vigore della riforma Cartabia’’.

"Alla luce delle dichiarazioni rese ai media dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani circa le rassicurazioni, o addirittura sono state chiamate ‘promesse’, ricevute dal presidente Al Sisi che avrebbe garantito che risolverà la situazione eliminando gli ostacoli che ci impediscono di iniziare questo processo per il sequestro le torture e l'uccisione di Giulio, abbiamo chiesto di sentire la premier Meloni e il ministro degli Esteri per avere ragguagli su tempistiche e modalità di queste soluzioni". Così Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio Regeni, con l’avvocato Alessandra Ballerini al termine dell’udienza davanti al gup di Roma nel processo nei confronti dei quattro 007 egiziani imputati per l’omicidio del ricercatore italiano sequestrato, torturato e ucciso in Egitto nel 2016.

"Anche la Cassazione ha ribadito che il superamento della situazione impeditiva per la partecipazione degli imputati al processo appartiene alle autorità di governo - ha aggiunto Ballerini - Noi vogliamo credere di vivere in uno Stato di diritto che tutela i suoi cittadini e non abdica alle sue responsabilità’’. La decisione presa oggi dal giudice, ha concluso la legale di famiglia, "è il meglio che si poteva ottenere".

Oggi, fuori da piazzale Clodio a Roma in occasione della nuova udienza del processo è stato organizzato un sit in. Presenti, oltre ai genitori di Regeni e a Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, anche gli attori Valerio Mastandrea e Pif. "Ognuno vive come vuole propria popolarità, io credo che bisogna prendere posizione sempre" ha detto Pif. "Siamo stati accanto alla famiglia Regeni sin dal primo giorno e oggi siamo qui per farli sentire meno soli" ha aggiunto Mastandrea.

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