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Quirinale, Orlando: "Paradossale parlare di sconfitta politica"

"Vero che c'è stata una difficoltà dei leader"

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31 gennaio 2022 | 09.09
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Sul risultato delle elezioni per il Quirinale ''è paradossale parlare di sconfitta della politica. Perché è vero che c'è stata una difficoltà dei leader a fare i conti con uno schema inedito per mettere insieme coalizioni dove ci sono anche forze politiche che non fanno parte della maggioranza di governo. Questo sicuramente ha pesato e poi ci sono stati anche errori. Ma parlare di sconfitta della politica quando si elegge un politico al Quirinale come Sergio Mattarella, seppure caratterizzato da grandi competenze giuridiche, e quando è il Parlamento con una spinta forte a orientare in quella direzione, mi sembra francamente un paradosso. Parlerei di difficoltà delle leadership a gestire uno schema così complesso, partendo dal presupposto che orami le coalizioni non sono più in essere''. Lo sottolinea il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un'intervista a Rtl.

''La maggioranza di governo complessivamente si è ricomposta intorno alla figura di Mattarella, nonostante quelle tensioni che ci sono state e che hanno portato a quel numero di votazioni. Ci sono le condizioni perché si possa ripartire e si possa portare avanti un lavoro iniziato'', ha continuato.

''Ci sono stati errori che hanno pesato nella vicenda - continua il ministro -, ma gli errori dei politici non si sono tramutati in una sconfitta né per la politica, né per le istituzioni, né tantomeno per il Paese. Nessuno nega che ci siano cose che non stanno funzionando. E' indubbio che ci saranno anche conseguenze che segneranno profondamente lo scenario politico. Questo non significa che non ci sia stata comunque una capacità del Parlamento di orientare la situazione in una direzione''.

''E poi ci sono forze politiche che invece non si può dire che siano state sconfitte da questa vicenda - spiega Orlando -. Non voglio apparire partigiano, ma credo che il Partito democratico possa considerarsi soddisfatto perché in un Parlamento che era nato sotto una certa stella - nella quale le forze anti europee, al tempo avevano un grande peso con le elezioni del 2018 nelle quali le forze delle destra si erano affermate con grande nettezza, anche la destra più estrema -, non era scritto da nessuna parte di poter confermare al Colle un politico e un sincero e rigoroso interprete della Costituzione imparziale arbitro e un convinto europeista e un intransigente antifascista come Sergio Mattarella''.

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