L'analisi commissionata da Facile.it e MiaCar.it agli istituti mUp Research e Norstat
Cresce l'attenzione degli italiani verso i veicoli green: secondo l’indagine commissionata da Facile.it e MiaCar.it agli istituti mUp Research e Norstat, quasi 7 automobilisti su 10 comprerebbero un’auto elettrica o ibrida (67,7%). Più nello specifico, il 45,1% opterebbe per un’ibrida, mentre il 22,6% per una elettrica.
Secondo l’indagine, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale, i più propensi a comprare queste vetture sono i giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni (79,6%) e gli automobilisti residenti nelle regioni del Nord Ovest (69,9%).
Se si guarda invece al campione di coloro che sono contrari (11%), emerge che la percentuale è superiore tra gli uomini (13,5%), i rispondenti con età compresa tra i 35 e i 44 anni (13,6%) e i residenti al Nord Est (13,4%). Ancora tanti gli indecisi; più di 1 automobilista su 5 (21,3%).
Analizzando le motivazioni degli oltre 23 milioni di automobilisti italiani disposti a comprare un veicolo elettrico o ibrido emerge che il 74,8% lo farebbe per contribuire in prima persona alla riduzione dell’inquinamento, percentuale che arriva addirittura all’82,9% tra gli under 25. Molti, il 45,1%, sceglierebbero un’auto green per risparmiare sul carburante, mentre il 19,8% per avere meno limitazioni alla circolazione potendo, ad esempio, accedere alle aree Ztl così come consentito in alcune città d’Italia. Tra le ragioni più diffuse per l’acquisto di un veicolo a basso impatto ambientale, indicata da quasi 1 automobilista su 3, vi è, infine, la paura che presto le auto diesel e benzina non potranno più circolare.
L’indagine ha poi approfondito le motivazioni per le quali più di 11 milioni di automobilisti italiani si sono dichiarati contrari, o comunque hanno ancora molti dubbi, circa l’acquisto di veicoli elettrici ed ibridi. L’ostacolo più grande risulta essere il prezzo (68,1%); il 43% ha detto di non voler acquistare un’auto elettrica/ibrida per via dello scarso numero di punti di ricarica presenti sul territorio italiano, mentre il 40% a causa della bassa autonomia di percorrenza.