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Sangiuliano: "A Meloni ribadita la verità, mai un euro del ministero per viaggi o soggiorni Boccia"

E chiarisce: "In merito al G7 Cultura non ha mai avuto accesso a documenti riservati"

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi
03 settembre 2024 | 18.24
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"Sono stato a colloquio con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano ‘La Stampa’: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all'organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata". Lo dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano dopo il colloquio a Palazzo Chigi con la premier.

Già ieri Meloni era intervenuta sulla vicenda Boccia e dopo aver solo sentito il ministro aveva chiarito che Sangiuliano "effettivamente aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico non retribuito, poi, ha fatto una scelta diversa. Mi ha garantito che questa persona non ha avuto accesso ad alcun documento riservato che riguarda il G7. E soprattutto mi garantisce - aveva riferito la premier - che neanche un euro degli italiani è stato speso per questa persona. A me sono queste le cose che mi interessa sapere, il gossip lo lascio ad altri".

Pd: "Sangiuliano subito in Parlamento"

"La convocazione del ministro Sangiuliano a Palazzo Chigi è la prova che la ricostruzione che è stata fatta ieri da Meloni in diretta televisiva non è veritiera e piena di imprecisioni". Lo dice la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera Irene Manzi. "Sangiuliano ha mentito e lo ha fatto anche alla più alta carica del governo le cui dichiarazioni sono state sbugiardate dalla pubblicazione di importanti documenti sui social network da parte di una persona estranea all'amministrazione che, secondo il ministro e la presidente del consiglio, non avrebbe dovuto aver accesso a quelle informazioni", prosegue.

"Il Parlamento deve essere informato con urgenza, siamo davanti a una vicenda grave che sta disonorando le istituzioni e i cui contorni torbidi lasciano pensare che il ministro Sangiuliano non si trovi più nelle condizioni di agire autonomamente. Le continue pressioni sui social che lo stanno portando a modificare giorno dopo giorno la riscostruzione dei fatti lasciano intendere di un probabile ricatto. E questo non è possibile", conclude.

La lettera alla Stampa

"Ho conosciuto la dottoressa Boccia a metà del mese di maggio durante la campagna per le elezioni europee (e non nella campagna elettorale del 2022, alla quale non ho partecipato essendo all'epoca direttore del Tg2), riscontrandone un'identità di vedute. In seguito ho maturato l'intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l'incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi" scrive il ministro oggi in una lettera alla Stampa.

"In questo periodo, infatti, ho potuto constatare le competenze professionali e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte. Un incarico, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito. Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l'ho comunicato formalmente. Non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite. È accaduto in questo caso come in altri e non sono in discussione i requisiti curriculari della dottoressa Boccia che sussistevano e sussistono. In questo tempo la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. "Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia - spiega Sangiuliano - Anche rispetto all'organizzazione del G7 Cultura trovo necessarie alcune puntualizzazioni. Il G7 Cultura si terrà a Napoli, a Palazzo Reale. In una prima fase si era effettivamente pensato di tenere l'evento internazionale nell'incantevole Positano, ma già nei primi mesi dell'anno, come dimostrano i carteggi del ministero, anteriormente alla mia conoscenza con la dottoressa Boccia, si è deciso di spostarlo a Napoli per ragioni logistico- organizzative e di contenimento della spesa. Pompei è stata coinvolta, sin dall'inizio, soltanto per l'organizzazione di un evento culturale: un concerto di musica classica con annessa visita agli Scavi. Il 3 giugno, mi sono recato al Parco Archeologico di Pompei per visitare i ponteggi metallici che consentono ai visitatori di guardare restauratori e archeologi al lavoro. Non è stato un sopralluogo avente ad oggetto il G7, tanto è vero che non erano presenti i dirigenti del ministero che lavorano alla sua organizzazione".

"E in ogni caso le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7. Mai si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l'altro non attengono al ministero della cultura, ma alle istituzioni preposte, prefettura e questura. Lo stesso sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, esponente del centro-sinistra, in una dichiarazione alle agenzie, ha precisato che la dottoressa Boccia – cito testualmente - 'non è mai stata presente nelle riunioni nelle quali si è discusso dei dettagli del G7 Cultura'. Come può vedere non ho alcuna difficoltà a riferire lo svolgimento dei fatti, né tantomeno potrei avere qualche interesse a nasconderli. Non posso però esimermi dal rappresentarle con tutta franchezza il mio grande rammarico per una vicenda che, senza responsabilità alcuna, ha profondamente turbato la vita di tante persone, oltre che la mia" conclude.

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