Sul mio ruolo alla mostra sul Futurismo equivoco creato col taglia e cuci delle mail, il giorno dopo ero quello che faceva consulenze pagate al ministero'
"Colgo l'occasione per spiegare il mio ruolo alla mostra sul futurismo, dato che quello che ha mandato in onda 'Report' è un equivoco creato ad arte". Federico Palmaroli in arte 'Osho' sceglie la vetrina prestigiosa della sua presentazione romana di 'Nun fate caso ar disordine', la sua ultima opera edita da Rizzoli in cui racchiude un anno di satira senza sconti, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E comincia con 'Report', che recentemente l'ha tirato in ballo sul suo ruolo nella mostra sul futurismo che inaugura il prossimo 3 dicembre, mostrando una serie di messaggi e mail in cui il vignettista scambia qualche considerazione con vari interlocutori. "Tutta fuffa, se non fosse che il giorno dopo, sui social che io frequento molto per lavoro, io ero quello che faceva le consulenze al ministero", affonda Palmaroli.
Palmaroli spiega: "Mi è stato chiesto, essendo io un conoscitore e un appassionato del futurismo, qualche suggerimento per dare un taglio innovativo. Nulla di particolare se non qualche guizzo che vivacizzasse la mostra. Ciò che è stato mostrato è stato costruito ad arte, ma questo è giornalismo d'accatto. Peraltro non ho preso un euro, per adesso investito solo fatica, non ho nessun incarico e a muovermi è veramente solo la passione". Alla Mondadori della Galleria Alberto Sordi, davanti ad una platea gremita (presenti tra gli altri la deputata Maria Elena Boschi, la ministra Eugenia Roccella, il sottosegretario Wanda Ferro, Luciano Nobili, l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, la giornalista Greta Mauro e altri), in dialogo con il direttore del 'Tempo' Tommaso Cerno e la giornalista Sara Manfuso, 'Osho' ha divertito con alcune delle vignette più iconiche.
Spiegando cosa significhi fare satira essendo 'di destra': "Ammetto candidamente che c’è sempre un condizionamento, anche nell’opera satirica - dice - . Ma vale per tutti, da Vauro a Makkox a Natangelo, il fatto di essere di area può condizionare. Il problema è che la satira per diritto divino è di sinistra. Quando la destra stava all’opposizione era tollerata, poi ha cominciato a essere un problema da quando è al governo. A me si richiede di essere super partes, ai vignettisti di sinistra no". Un esempio? "Quando è accaduta la vicenda dell'ex ministro Sangiuliano, alcuni colleghi sui social facevano battute e vignette su di me sul fatto che io non facessi battute su Sangiuliano. Si è mai visto un comico che fa battute su un altro comico?", ironizza. Del resto "anche a cercare sul web non ho trovato satira a sinistra su Schlein, e nemmeno su Sumahoro. Come si fa a non fare satira su quello?".
E giù una pioggia di battute a far sorridere la platea, dalla politica italiana a quella internazionale, dallo sport al Vaticano. C'è Sinner invitato da Amadeus a Sanremo, e Djokovic, appena battuto dall'altoatesino, gli chiede: "Lo sai sì che mo' te tocca annà a Sanremo?". "A saperlo te facevo vince", risponde Sinner. Sergio Mattarella incontra il velocista Marc Jacobs: "Come va?". "Eh, sempre tutto di corsa...". Immancabile il Papa, a cui è dedicata anche la copertina del libro, che "apre ai gay e ai trans". Francesco, davanti alla Porta Santa, chiede: "Chi è?". "I trans", rispondono da dietro la porta.
A sintetizzare la figura di Osho ci pensa - a modo suo- il direttore del Tempo, Tommaso Cerno: "Osho è un intellettuale e un grande satirico che sfortunatamente per loro non è di sinistra quindi per loro non esiste o va contestato - dice - Oggi Palmaroli è il brutto, cattivo e fascista. Invece la satira oggi è libera proprio perché c’è Osho che si è permesso di dire che in Italia non c’è solo la sinistra".