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Meloni contro De Luca: "Deride Don Patriciello, segnale spaventoso". Il sacerdote: "Grato"

Il prete anti-camorra: "Dal governatore bullismo. Bello se solidarietà arrivasse anche da Schlein e Conte". La presidente del Consiglio: "Gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret riconoscono il suo valore". Il governatore campano: "Patriciello non ha il monopolio della lotta alla mafia". Il ministro della Cultura Sangiuliano: "De Luca rifletta, le sue parole sono sconcertanti"

Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca
Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca
11 maggio 2024 | 09.39
LETTURA: 6 minuti

"'Pippo Baudo dell'area nord di Napoli'. Così, deridendolo, il presidente della Regione Campania definisce Don Maurizio Patriciello, un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo". Così scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

"Padre Maurizio - rimarca la leader di Fdi - vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell'allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità. Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso".

"Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c'è, al suo fianco. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici", conclude Meloni.

Don Patriciello

Il prete anti-camorra don Maurizio Patricello si dice “contento della solidarietà della Meloni” dopo che il governatore della Campania Vincenzo De Luca in una diretta social non ha risparmiato le sue considerazioni verso i vip che hanno preso parte all’intervento della Meloni alla Camera sul progetto del premierato. Nel mirino è finito anche il parroco di Caivano, don Patriciello definito da De Luca 'il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli con relativa frangetta'. "Da De Luca - dice all’Adnkronos don Patriciello - non ho ricevuto ancora le scuse. Niente. Sono contento della solidarietà della Meloni. Ora per una questione civile e democratica sarebbe bello che la stessa solidarietà arrivasse anche dalla Schlein e da Conte perché questa offesa e’ fatta all’uomo, al prete, ad una persona innocente. E’ un atto di bullismo del tutto gratuito”.

Don Patriciello , simbolo della figura del prete anti-camorra, vive da anni sotto scorta: “Se mi hanno messo una bomba fuori dalla parrocchia anni fa, ora questa stessa gente si sentirà incoraggiata. Possibile che De Luca non se ne sia reso conto? Capisco che quello che sta accadendo al Parco Verde dia fastidio a De Luca perché la Meloni è di un ‘colore’ di partito diverso ma io che colpa ne ho? Anche il nostro vescovo di Aversa si è detto preoccupato. Se De Luca mi irride in questo modo, e’ un po’ come se dicesse ai camorristi che mettendomi una bomba sono sulla buona strada. Non si è reso conto della gravità delle parole?”, si chiede don Patriciello spiegando di ricevere “messaggi di solidarietà da tutta Italia”.

De Luca: "Don Patriciello non ha il monopolio della lotta ai clan"

"La mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica - quando ha presentato l’ipotesi di premierato - figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali" riferisce in una nota il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. "Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta", ha aggiunto De Luca, secondo cui "siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro". "Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante".

Piantedosi

Alle parole della premier si uniscono molti esponenti del governo. "La mia solidarietà e il mio abbraccio a Don Maurizio Patriciello, il cui impegno per i più emarginati merita rispetto e sostegno e non le gravissime parole di scherno e derisione di cui è stato vittima", scrive su X il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

"Padre Maurizio - ricorda Piantedosi - sta svolgendo un grande lavoro a Caivano, anche mettendo a repentaglio la sua incolumità. A lui e a tutte le donne e uomini che con abnegazione sono ogni giorno in prima linea per offrire l’opportunità di una vita migliore ai giovani che vivono in territori difficili, va tutta la nostra gratitudine. Lo Stato è dalla vostra parte e non vi lascerà mai soli".

Sangiuliano

"Totale e incondizionata solidarietà al parroco del Parco Verde di Caivano, padre Maurizio Patriciello, vergognosamente deriso dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca" arriva anche dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "È ignobile - afferma - che un rappresentante delle Istituzioni insulti un uomo, un sacerdote coraggioso costretto a vivere sotto scorta, da sempre in prima linea contro la camorra e per risolvere i problemi delle persone e delle famiglie oneste del territorio". "Noi - aggiunge Sangiuiano - non abbiamo dubbi da che parte stare: siamo senza se e senza ma al fianco di padre Maurizio e di chi, ogni giorno, combatte la camorra e si rimbocca le maniche per dare risposte ai problemi. Mi auguro che da tutte le forze politiche, a partire dal partito del governatore, il Pd, prendano le distanze delle indecenti affermazioni di De Luca".

“De Luca dovrebbe riflettere sulle sue parole. Le sue parole sono davvero sconcertanti. Don Patriciello è una persona che ha speso la sua vita per i giovani, per la socialità, per strappare tante persone al degrado e per combattere la camorra. Non si fa dell'ironia così becera su chi si impegna su questo fronte". "Bisogna soltanto schierarsi incondizionatamente contro la criminalità e ogni forma di camorra. Non credo che Patriciello abbia mai rivendicato alcun monopolio, la lotta alla Camorra la fanno tutti quanti e la si fa anche come facciamo noi portando cultura, portando l'alimento spirituale della cultura che migliora le persone e crea dei buoni cittadini".

"Il presidente della Regione Campania in Conferenza Stato-Regioni vota contro provvedimenti per la sua Regione" aggiunge il ministro della Cultura. "Se guardate gli atti della Conferenza Stato-Regioni, scoprite che De Luca ha votato contro provvedimenti a vantaggio della stessa regione Campania, cioè De Luca ha votato contro la Villa Romana di Positano, ha votato contro il Museo del libro a Napoli, ha votato contro la riqualificazione del Monte di Pietà, dove deve nascere il Museo Totò. E ha detto che lui votava contro non perché non condivideva i progetti, ma perché non erano stati decisi da lui. Che atteggiamento vi fa venire in mente?", ha concluso il ministro.

Lollobrigida

"Solidarietà e vicinanza a Don Maurizio Patriciello" arrivano via social anche dal ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida che parla di "parole indegne da parte di un rappresentante delle Istituzioni che deridono la storia di un uomo, di un prete che ha dedicato la propria esistenza a costruire un futuro di speranza lontano dagli spettri di droga, criminalità e degrado per i giovani e le famiglie perbene a Caivano e non solo. Una vita di sacrificio, sotto scorta - ribadisce Lollobrigida - battendosi contro la camorra a difesa dei più deboli, che merita da parte dello Stato il massimo rispetto, impegno e presenza. Oggi più che mai #IosonoPadreMaurizio".

Valditara

"Arrivi la mia solidarietà a Don Patriciello", scrive su X il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. "Sono certo che la sua missione continuerà. Desidero che avverta il sostegno umano e concreto di tutto il governo. Chi è veramente impegnato nella lotta alle criminalità merita tutta la stima e l’apprezzamento di ogni cittadino onesto del nostro Paese", conclude.

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