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Comunicato stampa

Partecipare alle scelte aziendali, fa stare meglio

Partecipare alle scelte aziendali, fa stare meglio
29 novembre 2022 | 14.18
LETTURA: 4 minuti

L’indagine BESt Work Life® ha coinvolto 22 aziende e 790 dipendenti, incrociando dati di benessere e partecipazione con i domini BES

Roma, 29 novembre 2022. Dall’indagine realizzata da NeXt Economia e Corriere della Sera Buona Notizie in collaborazione con Fim-Cisl, emerge che, quando in azienda si registra un livello di partecipazione dei lavoratori sopra la media, abbiamo anche un livello di benessere superiore.

Dai dati raccolti dalle prime 22 aziende che hanno utilizzato lo strumento di indagine BESt Work Life® elaborato da NeXt Economia,selezionate sulla base di un campione più ampio e rappresentativo a livello geografico, dimensionale e di natura giuridica, emerge che il livello medio di partecipazione è pari a 1,68 punti su 5 e il livello di benessere di lavoratori e lavoratrici è 3,78 punti su 5.

Se consideriamo solo i lavoratori e lavoratrici che hanno un livello di partecipazione superiore a 1,68 il livello medio del BES si attesta a 4,11 registrando una differenza statisticamente significativa, rispetto al livello medio di 3,55 del gruppo in cui il livello di partecipazione è inferiore.

“Partecipare attivamente alla vita aziendale - afferma Leonardo Becchetti, co-fondatore NeXt Economia - come per l’impegno e la cittadinanza attiva, genera nelle persone un livello di benessere superiore. Come essere cittadini attivi produce effetti positivi nella ricerca del senso della vita, così essere coinvolti nei processi aziendali genera un clima di benessere maggiore nel luogo lavoro: riconoscersi come parte di qualcosa più ampio, crea un effetto positivo che ricade anche sulle performance economiche dell’azienda e sullo sviluppo della comunità locale”.

Il sistema del BESt Work Life® è l’indagine sul clima organizzativo delle singole aziende collegato con il framework di riferimento nazionale del BES – Benessere Equo e Sostenibile dell’Istat. La sua applicazione permette di fotografare la situazione in azienda inserendo i dati raccolti da lavoratori e lavoratrici all’interno dei 12 domini BES e incrociandoli con le aree di benessere organizzativo. Questo permette di pianificare azioni per miglioramento delle condizioni di lavoro delle persone e di riflesso anche le performance economiche e finanziarie dell’azienda.

Dall’indagine emerge che i domini del BES dei lavoratori e delle lavoratrici con i punteggi più alti sono Sicurezza (4,51/5), Relazioni sociali (4,02/5) e Ambiente (4,01/5) evidenziando come l’impegno delle aziende si sia consolidato in questi anni non solo sui classici temi della sicurezza e dell’ambiente, ma anche sull’importanza di valorizzare le relazioni tra persone.

I punteggi più bassi, dove i lavoratori e le lavoratrici si sentono meno soddisfatti, sono Benessere economico (2,87/5), Ricerca, innovazione e creatività (2,93/5), Paesaggio e patrimonio culturale (3,14/5): oltre alla retribuzione percepita come non sufficientemente adeguata, sono gli aspetti culturali e creativi che ancora latitano all’interno delle imprese italiane.

Infine gli ambiti in cui la partecipazione di lavoratori e lavoratrici in azienda è maggiore sono Organizzazione del lavoro (2,16/5), Pianificazione dell’area di appartenenza (1,95/5), Tutela della salute, sicurezza ed ergonomia (1,90/5) e Sostenibilità ambientale (1,87/5) evidenziando quanto sia importante riconoscere e valorizzare le capacità e le competenze dei singoli nel loro ambito di lavoro. Le voci che invece presentano i valori peggiori sono l’Azionariato dei lavoratori (1,06/5), l’Investimento (1,38/5) e l’Andamento economico-finanziario e documenti di bilancio (1,42/5) che rimangono argomenti affrontati da nuclei ristretti di dipendenti e collaboratori.

“Nell’epoca delle Grandi Dimissioni le aziende lungimiranti sono quelle che sanno “tenersi” le persone, valorizzandole, proponendo loro non solo incentivi economici ma percorsi di crescita professionale, formazione qualificata, welfare e strumenti di conciliazione vita lavoro - afferma Roberta Roncone della Fim Cisl Lombardia.

Il sindacato è parte attiva di questo obiettivo di benessere equo e sostenibile: deve saper intercettare i bisogni delle persone, canalizzarne le energie e la grande voglia di partecipazione – prosegue Rosario Iaccarino responsabile nazionale della formazione Fim Cisl - Dall’indagine emerge in maniera chiara che più aumenta la partecipazione dei lavoratori nell’impresa più cresce il benessere soggettivo e collettivo e contestualmente anche la produttività. La Fim Cisl da questa iniziativa trae ulteriori spunti per consolidare un nuovo linguaggio della rappresentanza, consapevole che insieme alla contrattazione, presidio primario dell’azione sindacale, è necessario rafforzare l’investimento sul piano culturale e formativo per sostenere la cooperazione – che è il presupposto intersoggettivo della partecipazione - tra lavoratori e lavoratori e imprese.

Le aziende premiate come Miglior azienda BESt Work Life® in questo primo evento coprono tutto il panorama italiano, fatto da imprese piccole e micro, medie e grandi:

-Società Cooperativa sociale MIR, sezione micro e piccole imprese con punteggio 8,86/10

-PerrottaGroup Srl, sezione medie imprese con punteggio 7,99/10

-Coop Liguria, sezione grandi imprese con punteggio 6,37/10

Sono state assegnate anche 4 menzioni speciali ad altrettante aziende:

-Palm Spa Società Benefit, miglior azienda ESG compliant

-Denios Italia Srl, miglior rapporto sindacale

-Uomo & Ambiente s.r.l. Società Benefit, migliori forme di partecipazione

-Sutter Industries s.p.a., miglior coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici alla ricerca

“Questa collaborazione e questo lavoro – conclude Elisabetta Soglio, Caporedattrice del Corriere della Sera Buone Notizie – sono un tassello importantissimo: raccontare e valorizzare le buone pratiche corrisponde al nostro impegno civico di comunicatori impegnati a promuovere un nuovo sistema economico e sociale. Pensiamo che queste esperienze possano ispirare altri e, tutte insieme, possano indicare la strada per uno sviluppo più equo, sostenibile e coeso”.

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