L'annuncio del premier Draghi in conferenza. Chi lavora a contatto con i pazienti non potrà più rifiutare il vaccino anti Covid
Obbligo vaccinale per gli operatori sanitari che lavorano a contatto con i pazienti. A questo sta lavorando il governo di Mario Draghi, come annunciato dallo stesso premier in conferenza e poi confermato da altri membri dell'esecutivo. A stretto giro rifiutare il vaccino anti Covid non sarà più consentito in questo ambito.
"Il governo intende intervenire, non va assolutamente bene che siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta preparando un provvedimento su questo. Come, è tutto ancora da vedere", ha detto il presidente del Consiglio, anticipando che sul tema "ci sarà un decreto". Ed è proprio la titolare di via Arenula che, da giudice costituzionale, firmò una delle sentenze con cui la Consulta ha sostenuto la legittimità dell'obbligo vaccinale; una pronuncia sul morbillo, dunque su un'emergenza sì, ma che nulla ha a che vedere con la pandemia che il mondo intero sta affrontando pagando un sacrificio altissimo in termini di vite umane. Chi pensava in un provvedimento che si limitasse a imporre sospensioni e traslochi a sanitari no vax probabilmente dovrà ricredersi: tutto sembra portare alla linea dura e, per giunta, in tempi strettissimi.
Il decreto sarà presto sul tavolo del Cdm perché non si ripetano altri casi come quello di Lavagna, piccolo Comune alle porte di Genova dove un operatore sanitario non vaccinato ha finito per infettare 8 pazienti e un infermiere. Un cluster nel reparto di medicina dove tutti gli operatori sanitari dovrebbero essere vaccinati ma dove alcuni, come in altri ospedali italiani seppur i casi rappresentino una risicatissima minoranza, hanno rifiutato di sottoporsi alla somministrazione del vaccino.
Al decreto lavoreranno anche il dicastero della Salute e quello del Lavoro e potrebbe essere pronto già la settimana prossima, spiegano fonti di governo. Verrà circoscritto, con ogni probabilità, ai soli sanitari che hanno contatto diretti con i pazienti, inclusi i medici di famiglia.
La norma per evitare nuovi casi Lavagna è dunque "al vaglio. Però bisogna anche riconoscere che l'adesione del personale sanitario è stata straordinariamente rilevante - ha rimarcato il ministro Roberto Speranza, in conferenza stampa al fianco di Draghi- Noi interverremo su una quota che è molto residuale, e credo che questo vada riconosciuto".
"Tutti gli operatori sanitari hanno svolto un lavoro straordinario e hanno dato anche un esempio positivo - ha sottolineato ancora il ministro - C'è un pezzetto, molto minimale, che ora stiamo provando anche a formalizzare sul piano quantitativo, e su questo stiamo valutando l'intervento con una norma". "Ma la stragrande maggioranza dei nostri medici e dei nostri infermieri - ha ribadito Speranza - in maniera del tutto volontaria ha risposto positivamente, dando anche il buon esempio rispetto all'obiettivo della vaccinazione".