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Nuova Commissione Ue con Fitto vicepresidente esecutivo, cosa cambia per l’Italia

14 ottobre 2024 | 17.10
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Ha preso ufficialmente forma la squadra di ‘governo bis’ di Ursula Von der Leyen. A due mesi dalla riconferma alla guida della Commissione Ue, la sessantacinquenne tedesca ha presentato nella mattinata di martedì 17 settembre il nuovo esecutivo comunitario. Per l’Italia, Raffaele Fitto è vicepresidente esecutivo e commissario alla Coesione e alle Riforme. La delega al Pnrr è condivisa con il commissario all’Economia, Valdis Dombrovskis. Guardando al piano politico, la nuova Commissione è a forte trazione Ppe. Su 27 membri 14, inclusa la presidente, sono espressione dei Popolari. Si aggiungono un commissario e un vicepresidente esecutivo dell'Ecr, il ceco Jozef Sikela (indipendente, ma nominato da un governo a guida conservatrice) e Fitto, di Fratelli d'Italia. Ci sono, poi, cinque Liberali di Renew Europe, quattro Socialisti più uno, lo slovacco Maros Sefcovic, che è membro dello Smer, sospeso dal gruppo S&D. C'è, infine, il commissario ungherese, Oliver Varhelyi, un diplomatico indipendente ma di area Fidesz, il partito del premier Viktor Orban, del gruppo dei Patrioti. Sul piano strategico e programmatico, rilevanti sono i fronti che impattano maggiormente sulle politiche nazionali, partendo ovviamente da quella italiana. Per la gestione dei conti pubblici sarà Dombrovskis l’interlocutore di riferimento. Considerato un ‘falco’, sostenitore di politiche rigoriste, il commissario estone ha perso lo status di vicepresidente ma occupa una poltrona che pesa. Un’altra delle figure forti del nuovo collegio, sulla carta, è la spagnola Teresa Ribera Rodriguez, del Psoe, che ottiene un portafoglio molto pesante: vicepresidente esecutiva, si occuperà di assicurare una ‘transizione pulita, giusta e competitiva’ e avrà la delega alla Concorrenza, una delle competenze esclusive della Ue. Sarà lei, in prima battuta, a occuparsi del green deal e sarà a lei che il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dovrà indirizzare le istanze di revisione dei target, a partire da quelli legati al caldissimo dossier auto. La nomina di Fitto ha innescato anche un tema interno al governo italiano, quello della successione. Al suo ministero fanno capo tre deleghe: Affari europei, Pnrr e Coesione. La soluzione che si prospetta è una distribuzione delle competenze, con il Pnrr che andrebbe a Palazzo Chigi, gli Affari europei che spetterebbero a un nuovo sottosegretario e la Coesione territoriale che sarebbe dirottata verso il Ministero del Sud.

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