"Esiste una timeline che ordina per maturità tecnologica le diverse soluzioni energetiche. Quando si confrontano le tecnologie è opportuno usare la competitività economica come metro di giudizio, anche se ovviamente non può essere l’unico. Propendere per le rinnovabili rispetto al nucleare è una questione di tempi e di numeri. Si lavora da almeno 20 anni al nucleare di Quarta Generazione, e se ne prevedono almeno altri 30 prima della sua industrializzazione. Peraltro, anche il nucleare di terza generazione non sembra brillare né per costi né per tempistiche di realizzazione". Così all'AdnKronos Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura.
Il reattore francese di Flamanville 3, ricorda Re Rebaudengo, "sarebbe dovuto entrare in esercizio nel 2014, adesso si stima che diventerà operativo nel 2024. Il costo totale di progetto è arrivato a circa 13 miliardi di euro, è più che quadruplicato rispetto alle prime stime effettuate nel 2014. Quindi, almeno 10 anni di ritardo e almeno costi moltiplicati per 4. L’impianto di Hinkley Point C nel Regno Unito da 3,2 GW doveva originariamente entrare in servizio nel 2017. Ad oggi si stima il 2026, 9 anni di ritardo. I costi di progetto complessivi sono già lievitati del 30%, da 22 miliardi di euro previsti a 28 miliardi di euro".
"Attualmente, per il nucleare non c’è il business case. Le rinnovabili sono le energie più competitive e immediatamente impiegabili per aumentare l’indipendenza energetica del nostro Paese", conclude.