Si prospetta chiusura anche nelle aree con incidenza elevata del virus
Scuole di ogni ordine e grado chiuse nelle zone rosse, quelle più colpite dal Covid. Non solo. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di governo presenti alla cabina di regia di questa mattina con il premier Mario Draghi, la decisione assunta sarebbe quella di chiudere le aule, e tenere i ragazzi a casa con la didattica a distanza, "anche nelle aree con 250 positivi ogni 100mila abitanti nell'aggregato settimanale o se ci sono situazioni di allarme evidente e motivato", spiega una fonte di primo piano.
Sembra dunque prevalere la linea per allargare la 'stretta' anche in altre zone a rischio, non circoscrivendola alle aree rosse. La decisione della cabina di regia, al centro del nuovo confronto con le regioni -presente anche il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi- si allinea inoltre al parere espresso dal Cts sulla questione. Sarebbe questa, riferiscono fonti di governo all'Adnkronos, l'unica novità che verrà introdotta nel Dpcm che il premier Mario Draghi firmerà oggi.
In vista del traguardo, però, non mancano però discussioni con le regioni. I governatori, a quanto apprende l'Adnkronos, avrebbero sollevato le loro obiezioni, in testa il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il governatore avrebbe chiesto che sia il governo a disporre le chiusure.
Zaia, invece, avrebbe contestato il parametro dei casi per abitante, sottolineando che penalizza le regioni che fanno più tamponi, mentre il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini avrebbe evidenziato la necessità di prevedere un bonus per le famiglie che lavorano e avranno i bambini a casa. Dalla Campania sarebbero state segnalate criticità sulla formulazione dell'articolo.