In Alabama è stata sospesa l'esecuzione di un condannato per la difficoltà di trovare la vena in cui iniettare il cocktail letale. La decisione è stata persa dal Corrections Commissioner, John Hamm, quando è stato chiaro che non si sarebbe potuta concludere l'esecuzione, come previsto, entro la mezzanotte. Il condannato Alan Miller aveva già atteso per tre ore che arrivasse l'esito dell'ultimo ricorso alla Corte Suprema.
"A causa di restrizioni di tempo dovute al ritardo della sentenza della Corte, l'esecuzione è stata sospesa una volta che è stato stabilito che non si sarebbe potuto avere accesso alle vene del condannato entro la scadenza del mandato di morte", ha dichiarato Hamm ammettendo che "la ricerca della vena sta prendendo più tempo di quanto previsto". Miller è stato così riaccompagnato nella sua cella regolare.
Il rinvio arriva dopo le polemiche dello scorso luglio in Alabama provocate dall'esecuzione di un altro condannato a morte, Joe Nathan James, durata tre ore sempre per la difficoltà di trovare la vena. Miller è stato condannato a morte per aver ucciso nel 1999 tre suoi colleghi di lavoro.
"Nonostante le circostanze che hanno portato alla cancellazione di questa esecuzione, nulla cambia il fatto che una giuria ha ascoltato le prove e preso la sua decisione", ha dichiarato la governatrice Kay Ivey.
I gruppi che si battono contro la pena di morte hanno detto che questo episodio conferma come "nella sua disperazione per le esecuzioni, l'Alabama stia facendo esperimenti a porte chiuse, sicuramente la definizione di punizione insolita e crudele: è difficile capire come persistano con questo metodo fallito di esecuzione che continua a mostrarsi sbagliato in modo catastrofico".