Dopo l'intervento delle forze dell'ordine, deflusso regolare
Momenti di tensione fra polizia e alcuni tifosi fuori dallo stadio Maradona al termine della partita tra Napoli e Salernitana, finita 1-1. Il pareggio costringe gli azzurri a rinviare la festa scudetto. Polizia e carabinieri sono intervenuti per tenere i supporters partenopei distanti dalle cancellate. I tifosi sono poi defluiti senza particolari disordini.
FESTA RINVIATA - "Abbiamo un sogno nel cuore. Napoli torna campione". Ma per Napoli non è stata la giornata giusta per festeggiare il terzo scudetto. Bisognerà attendere ancora per il trofeo numero ‘tre’ dopo il 1987 e 1990, numero che campeggia in ogni strada del capoluogo partenopeo. Vicoli e piazze del centro storico sono pronte da mesi a far esplodere la festa, allestite in ogni angolo con festoni, maxi bandiere, cartonati dei campioni di oggi come Victor Osimhen e di Diego Armando Maradona, mito assoluto per i tifosi napoletani.
"Abbiamo fatto tutto da soli", dicono i residenti dei quartieri Spagnoli, "per il Napoli questo e altro, ora attenderemo. La festa è solo rinviata". I tifosi che non erano allo stadio da questa mattina hanno invaso le strade e hanno attesi assiepati davanti agli schermi dei bar, dei ristoranti, il risultato. I bambini con la maschera alla Osimhen, altri in piedi sugli sgabelli, qualcuno affacciato ai balconi, tutti con lo sguardo fisso sullo schermo. E chi da turista si è trovato in città si è unito ai cortei dei tifosi andati avanti per tutta la giornata, dopo lunghe file per acquistare sciarpe e magliette. E ora a Napoli si attende la prossima giornata.
Intanto, sui social si scatena l'ironia dei tifosi della Salernitana: "E' stato il piede di Dia...", la frase più gettonata dopo il gol con cui Boulaye Dia ha rinviato la festa scudetto per i partenopei. Uno sfotto' che gioca col titolo del celebre film di Paolo Sorrentino, 'E' stata la mano di Dio', dedicato a Diego Maradona e agli scudetti del Napoli del 1987 e del 1990.