
Per il prossimo autunno-inverno lo stilista tedesco parte dalla musica per disegnare una collezione popolata da cowboy e cowgirl. E in chiusura di sfilata canta Busta Rhymes
Cappelli da cowboy rigorosamente sparkling, pantaloni a stelle e strisce, maxi cardigan, frange e texani rivisitati in chiave sexy. Da Philipp Plein il country è glamour, grazie a una collezione completamente ispirata alle atmosfere americane alla Nashville e rese trendy da album numeri uno in classifica, come quello di Beyoncé 'Cowboy Carter' o Post Malone 'F-1 Trillion'. "Penso che ci sia un rapporto stretto tra la musica e i vestiti - confida Philipp Plein all'AdnKronos - come è sempre stato. Ogni genere musicale ha un suo immaginario forte legato alla musica. Se sei fan del Punk ti fai la cresta e indossi capi di pelle. Se ti piace la musica Hip Hop prediligi pantaloni baggy. Ogni genere ha la propria community, il proprio slang e modo di parlare".
Durante la realizzazione della collezione, presentata nel suo club milanese Philipp's, lo stilista tedesco ha ascoltato molto la musica country e in particolare il disco di Post Malone. "Mi è piaciuto molto - ammette -. E il country, per questa stagione, è stato il punto di partenza". In passerella la nuova cow girl firmata Philipp Plein è sexy, ama divertisti ed è sicura di sé, mentre svetta su stivali o stiletto dal tacco vertiginoso, indossa completi in denim, giacche sartoriali, jeans con lavorazioni di cristalli. L'uomo non è da meno, e predilige Varsity jacket con teschi e inserti di pelle, leather jacket, felpe ma anche blazer preziosi ed eleganti. Al centro della scena uno scenografico toro meccanico viene cavalcato dai modelli.
La ciliegina sulla torta, in chiusura di sfilata,è il solito colpo di scena alla Philipp Plein, una live performance del rapper americano Busta Rhymes, arrivato appositamente da New York: "Sono un fan dell'Hip Hop Old School - sottolinea lo stilista - e credo che negli anni '90 fosse migliore rispetto a quello di oggi. Busta non solo è un amico ma una vera leggenda e sono felice di averlo qui". (di Federica Mochi)