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Migranti, Lega chiede di tornare a decreti sicurezza di Salvini

"Stringere le maglie, dire ai migranti che non regaliamo il permesso"

Migranti, Lega chiede di tornare a decreti sicurezza di Salvini
08 marzo 2023 | 18.13
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Tornare al primo decreto sicurezza di Salvini, quello del 2018, dopo gli interventi fatti dal secondo governo Conte e poi dalla Lamorgese "perché dobbiamo stringere le maglie delle protezioni che vengono date ai migranti che arrivano in Italia". Igor Iezzi, capogruppo della Lega in Commissione affari costituzionali, della presidenza del Consiglio e interni della Camera domani presenta la sua proposta di legge ai colleghi della prima, a Montecitorio, con l'obiettivo della "reintroduzione, nel testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, delle disposizioni previste dall’assetto concettuale originario del decreto-legge n. 113 del 2018, successivamente abrogate".

"Vogliamo intervenire - spiega il fedelissimo di Matteo Salvini all'AdnKronos - sulla norma che regolamenta le cosidette protezioni speciali, che vengono date a chi non è un rifugiato e non ha un lavoro". Una stretta dunque su quanto previsto dalla legge attuale, per mettere rimedio a "un sistema di accoglienza come quello attuale, pieno di falle e sbilanciato verso la distribuzione a pioggia di titoli di soggiorno", come si legge nella proposta dl legge 162, di cui Iezzi è il proponente.

Nelle scorse settimane, durante la discussione sul decreto Ong gli emendamenti proposti da Iezzi, che andavano in questa direzione, puntando a una stretta sugli ingressi, furono al centro di un braccio di ferro con gli stessi alleati, Fdi e Fi dichiararono inammissibili le proposte della Lega. "Ora - spiega il deputato milanese - riprendiamo parte di quegli emendamenti, non vedo problemi perché gli alleati anche l'altra volta nel merito erano d'accordo, ma si trattava di un problema tecnico, di inammissibilità che ora non ha più ragione di essere". Qualcuno associa l'iniziativa parlamentare con il probabile decreto in tema di flussi che arriverà dal cdm convocato per domani a Cutro: "Solo coincidenze - assicura Iezzi - . Certo credo che il cdm emanerà un decreto anti-scafisti". Se poi interverrà il governo anche sul resto "è meglio ancora", aggiunge Iezzi.

Al centro del dibattito resta la tragedia di Cutro, con i migranti affogati a decine a un passo dalla spiaggia calabrese, lo scorso 26 febbraio. In Aula ieri il leghista ha ascoltato il ministro Piantedosi e si dice soddisfatto dalla ricostruzione dei fatti, di quanto avvenuto sulle coste di Crotone, con la morte di decine di persone. "E' stata una immane tragedia casuale - sottolinea - . E' andata così perché ci sono stati eventi casuali che hanno colpito l'imbarcazione". Mancati soccorsi? E' andata così, ma da quando c'è questo governo sono stati già soccorsi 40mila migranti in mare".

Piantedosi ha poi anticipato che ci sarà un decreto flussi, per consentire a migranti regolari di entrare in Italia per lavorare, una 'apertura' che potrebbe essere discussa domani in cdm: "Nessun problema - dice Iezzi - importante è che le aziende italiane che impiegheranno quei migranti, dimostrino prima di aver proposto agli italiani quei lavori, che ci sia stata la proposta prima per i lavoratori italiani".

Per il leghista bisogna comunque puntare a impedire le partenze: "Lo puoi fare con accordi con i paesi da cui si imbarcano, dando loro soldi e aiuti per fermare chi parte, lo fai favorendo i corridoi umanitari, e infine dicendo a chi vuole partire che qui non viene regalato il permesso di restare, noi lo diamo solo a chi ne ha diritto". Diritto che per legge, come prevedono le norme attuali "resta a disposizione di troppi". "Da noi - lamenta Iezzi - ci sono i rifugiati, le protezioni sussidiarie, e poi la protezione speciale, cosa che solo noi prevediamo, ora noi vogliamo intervenire su questo, avevano creato la protezione umanitaria che è stato il grimaldello per far entrare tutti, poi Matteo (Salvini, ndr) aveva messo un freno, ma la Lamorgese ha riaperto le maglie...". "Per farli entrare non può bastare che ci dicano che da dove vengono c'è una pioggia...", conclude Iezzi.

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