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Migranti in Albania, nuovo stop dei giudici. Il governo intende andare avanti

03 febbraio 2025 | 18.52
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Per i 43 migranti portati in Albania martedì scorso, i giudici della Corte di Appello di Roma hanno sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti, rimettendo gli atti alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Con la sospensione della decisione dei giudici, allo scadere dei termini per la convalida dei trattenimenti, i migranti provenienti da Bangladesh ed Egitto sono stati riportati in Italia, a Bari, da una motovedetta della Guardia Costiera. La decisione è in linea con quelle già adottate dal 18 ottobre scorso in poi quando i giudici della sezione specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Roma non avevano convalidato i trattenimenti, emessi dalla questura di Roma, per i primi migranti che erano stati trasferiti all'interno del centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader. "Questa Corte intende sottoporre alla Corte di Giustizia, quale quesito pregiudiziale, la questione se il diritto unitario consenta o meno di designare un Paese sicuro quando le condizioni sostanziali per la sua designazione non sono soddisfatte per alcune categorie di persone", scrivono i giudici della Corte di Appello di Roma in uno dei provvedimenti con cui hanno sospeso il giudizio di convalida dei trattenimenti rimettendo gli atti alla Corte di Giustizia di Giustizia dell'Unione Europa per i 43 migranti. “Sconcerta la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma. Siamo di fronte all’ennesima riaffermazione, di una parte della magistratura, di volere stabilire quali Paesi siano o meno sicuri, sostituendosi al decisore naturale che è invece il Governo. In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione dei Paesi sicuri, il governo Meloni proseguirà con determinazione nell’attuazione delle riforme promesse ai cittadini, nel pieno rispetto del mandato ricevuto dagli italiani” così Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR.

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