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Metropol, inchiesta archiviata. Salvini: "Lega aspetta scuse"

Dopo 3 anni e mezzo di indagini. La gip: "Obiettivo non raggiunto finanziare illecitamente partito"

(Foto Fotogramma)
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27 aprile 2023 | 13.39
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Archiviata l'inchiesta sul caso Metropol. La gip di Milano Stefania Donadeo ha archiviato la posizione di Gianluca Savoini, fondatore dell’associazione Lombardia-Russia, dell'avvocato d’affari Gianluca Meranda e dell'ex bancario Francesco Vannucci indagati per corruzione internazionale per il presunto affare russo avvenuto all'hotel Metropol. "Adesso aspettiamo le scuse di tanti, e prepariamo le querele per molti", il commento sui social di Matteo Salvini, leader della Lega.

Dopo 3 anni e mezzo di indagini si chiude così l'inchiesta con al centro l'incontro d'affari a Mosca, a cui prendono parte sei persone, e che secondo l'ipotesi iniziale della procura avrebbe visto protagonista un'operazione sospetta di corruzione legata all’importazione in Italia di una grande quantità di petrolio che, nelle parole di chi starebbe trattando, in un anno dovrebbe far affluire 65 milioni di dollari nelle casse della Lega e permettere così al partito guidato da Matteo Salvini di affrontare la campagna elettorale delle ultime europee. Ipotesi definitivamente archiviata.

Nell'archiviare il caso, la gip Donadeo si lascia andare ad alcune riflessioni sulla possibilità di contestare ai tre indagati l'ipotesi di finanziamento illecito, sia pure in forma tentata. "Occorre evidenziare che è risultato dalle indagini, che gli atti posti in essere erano inequivocabilmente diretti verso l'obiettivo finale di finanziare illecitamente il partito Lega, grazie ai rapporti che Savoini, presidente dell'associazione culturale Lombardia-Russia, aveva saputo tessere con influenti personaggi del mondo politico, economico, culturale russo" si legge nelle 18 pagine di motivazioni sull'archiviazione. Secondo l'ipotesi iniziale della procura milanese l'operazione sospetta di corruzione era legata all’importazione in Italia di una grande quantità di petrolio che in un anno avrebbe fatto affluire 65 milioni di dollari nelle casse della Lega, permettendo così al partito guidato da Matteo Salvini di affrontare la campagna elettorale delle europee del 2019.

"Tuttavia detti atti - si legge nel provvedimento della gip di Milano - non possono qualificarsi idonei a raggiungere, almeno potenzialmente, lo scopo non essendosi conclusa non solo la fase finale di destinazione di una certa percentuale alla Lega ma neanche l'operazione principale di compravendita di prodotti petroliferi. In definitiva non essendosi perfezionate neppure le prime fasi della trattativa (l'acquisto dei prodotti petroliferi da una società russa da parte Euro IB e la rivendita a Ets, o ad altra diversa entità, ad un prezzo superiore), l'intera operazione rientra in un proposito criminoso non costituente reato".

Le indagini della procura di Milano sul caso Metropol "non sono sufficienti" a dimostrare la fattispecie della corruzione "non tanto per il fatto che l'operazione economica non sia andata a buon fine quanto perché i soggetti russi, con cui gli indagati si sono interfacciati, non appaiono rivestire la qualifica di pubblici ufficiali", si legge ancora in uno dei passaggi della motivazione .

Da quanto ricostruito al centro l'incontro, c'è un'operazione sospetta di corruzione legata all’importazione in Italia di una grande quantità di petrolio che, nelle parole di chi starebbe trattando, in un anno avrebbe dovuto far affluire 65 milioni di dollari nelle casse della Lega e permettere così al partito guidato da Matteo Salvini di affrontare la campagna elettorale delle europee del 2019. L'indagine ha cercato di individuare i soggetti russi cui sarebbe stata destinata la porzione di compenso per l'intermediazione, ma nessuno dei tre russi identificati sembra rivestire funzioni pubbliche. I pm Giovanni Polizzi e Cecilia Vassena hanno tentato la strada della rogatoria internazionale, inoltrata in via d'urgenza il 15 luglio 2021 e sollecitata il 22 febbraio 2022, per accertare chi fossero i soggetti "a cui sarebbe stata destinata la parte del fondo eccedente a quella indirizzata alla Lega secondo i termini dell'accordo", ma ad oggi nessuna risposta è pervenuta.

In conclusione nel caso specifico "i termini dell'accordo si possono ritenere sufficientemente definiti nel corso della trattativa che si è snodata almeno da giugno a ottobre 2018, sicché - come evidenziato dalla stessa procura nella richiesta di archiviazione - si può a tutti gli effetti parlare di perfezionamento di un accordo tra gli indagati e i mediatori russi", ma l'impossibilità di identificare con precisione i soggetti russi coinvolti nelle trattative e la mancata risposta della Russia - già prima dell'inizio della guerra in Ucraina e ancor più in questa fase di conflitto -, "non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna degli indagati per il reato di corruzione internazionale".

Il gip Donadeo ritiene quindi che "i risultati delle indagini" sul cosiddetto caso Metropol "non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna, né allo stato si prospetta l'utilità concreta di ulteriori indagini. Tale valutazione particolarmente restrittiva si impone ancor più oggi alla luce delle modifiche introdotte dalla riforma Cartabia".

"Abbiamo appreso con viva soddisfazione che il gip di Milano ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dai pm con riferimento al caso cosiddetto Metropol, che tanto clamore e dietrologie aveva creato nell'estate del 2019. La difesa di Gianluca Meranda e di Francesco Vannucci non ha mai coltivato dubbi in merito all'estraneità dei propri assistiti in ordine al reato contestato, cosi come, nel silenzio che la serietà che il sistema penale richiede nel rispetto del lavoro della magistratura, ha sempre confidato nella giustizia. Si mette la parola fine dunque ad una vicenda dai tratti squisitamente giornalistici e certamente priva di rilevanza giuridica". Lo afferma l'avvocato Ersi Bozheku, difensore di due degli indagati per i quali il gip di Milano ha chiesto l'archiviazione.

"Sono soddisfatto, dopo tre anni e mezzo si chiude una vicenda che non ha mai avuto nulla di penalmente rilevante". Lo afferma all'Adnkronos l'avvocato d'affari Gianluca Meranda. Per lui, per Gianluca Savoini fondatore dell'associazione Lombardia-Russia e l'ex bancario Francesco Vannucci, tutti indagati per corruzione internazionale, il gip di Milano Stefania Donadeo ha chiesto l'archiviazione nell'ambito del cosiddetto caso Metropol.

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