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Mattarella prepara ottavo messaggio di fine anno, coesione per guardare al futuro

Rielezione imponeva di "non sottrarsi a doveri, guerra incubo non immaginabile"

(Foto Quirinale)
(Foto Quirinale)
29 dicembre 2022 | 23.06
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Sarà l’ottavo messaggio di fine anno rivolto agli italiani, anche se 365 giorni fa non pensava di parlare nuovamente ai concittadini la sera di San Silvestro. Ma il “senso di responsabilità” e il “rispetto delle decisioni del Parlamento” gli hanno imposto “di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati”, che “devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è quindi impegnato in queste ore a mettere a punto ancora una volta il discorso che segna il passaggio dal vecchio al nuovo anno.

Parole per tracciare un bilancio e guardare alle prospettive future, che ovviamente non potranno prescindere dall’evento che ha influenzato in maniera drammatica il 2022 e che sicuramente continuerà a manifestare i suoi effetti nel 2023: la “guerra di aggressione scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, che ha fatto ripiombare l’Europa in un incubo che eravamo certi fosse destinato a rimanere nelle pagine più buie della nostra storia”.

Un conflitto, come Mattarella ha ricordato più volte, che naturalmente determina conseguenze sulle popolazioni direttamente interessate, ma “in un mondo sempre più interconnesso, cittadini di Paesi diversi e lontani tra loro soffrono per le ripercussioni del brutale attacco russo. L’insicurezza alimentare, le difficoltà di approvvigionamenti energetici, la crescita esponenziale dei prezzi colpiscono in maniera indiscriminata tutti i continenti, e ovunque le fasce più deboli sono le prime a pagare il prezzo di quella scelta scellerata”.

Per questo, ha ripetuto a più riprese il Capo dello Stato, “la pace è urgente e necessaria” e “la via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino" e richiede la valorizzazione di quel "multilateralismo" attraverso il quale sono state affrontate sfide altrettanto impegnative come quella della pandemia.

Un nemico non ancora sconfitto, come dimostrano le vicende di queste ultime ore, di fronte al quale "dobbiamo ancora far uso di responsabilità e di precauzione". E soprattutto ricordare il ruolo decisivo che in questi due anni difficili hanno avuto la "coesione", e il "senso della comunità", di cui "abbiamo molto bisogno". Un concetto sul quale Mattarella ha molto insistito nel precedente settennato e all'inizio di quello attuale e che rimarcherà anche nella serata del prossimo San Silvestro.

Sono questi i valori che insieme alla solidarietà, alla visione del futuro, alla responsabilità, parole chiave che uniranno il filo del discorso del Presidente della Repubblica, rappresentano la base per offrire una prospettiva di crescita al Paese e soprattutto alle giovani generazioni, in particolar modo per dare risposte efficaci alla sempre urgente domanda di occupazione.

Questioni che chiamano in causa ovviamente la politica, alla fine di un anno che ha visto la fine del Governo Draghi e il passaggio al nuovo Esecutivo attraverso l'esito delle elezioni scaturite dallo scioglimento anticipato delle Camere.

Ma è soprattutto ai cittadini che Mattarella vorrà rivolgersi in giornate che tradizionalmente sono di festa e di ricerca di serenità, per infondere quella fiducia necessaria per affrontare l'anno che si apre.

Non sarà un discorso lungo, anche stavolta, come nelle due ultime occasioni, il Presidente lo pronuncerà in piedi, dall'ala neoclassica della Palazzina del Fuga, dove sono ubicati gli appartamenti privati e gli uffici nei quali il Capo dello Stato svolge la sua attività quotidiana.

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